domenica 29 gennaio 2012

Memoria labile. Giornata della Memoria 2012.



Anche quest'anno il giorno della memoria è passato.
Penso sempre che questa ricorrenza diventi sempre più sfocata, distante. Forse perchè i protagonisti ed i testimoni scompaiono, diventano sempre più rari.
Perdere però la memoria è il vero delitto.
Perdere il significato di questa ricorrenza vuol dire rinunciare a qualcosa che ha cambiato in meglio la nostra società.
Vedo questa perdita soprattutto a carico dei giovani.
Non voglio assolutamete dire che il problema sia del cento per cento dei giovani, però da loro vedo una maggiore distrazione. Sicuramente per colpa "nostra". Mia.

Se devo fare un paragone sull'importanza del giorno, vedo la Shoah come un "11 settembre".  Solamente che dopo questa tragedia i popoli in scontro, si sono fermati e si sono chiesti scusa reciprocamente.
Moltiplichiamo questo per 1000 volte ed otterremo una pace, un cambio di mentalità tra i popoli, a dir poco, radicale. Che avrà valore per molti anni.
La società che ne è scaturita è stata sicuramente migliore.

Dare per scontato questo è di una superficialità inaudita.
Non ricordare che l'umanità è passata attraverso drammi simili non è accettabile.
Sento molta retorica in ciò che scrivo. Non mi dispiace.

Nella mia azienza è uso apporre in calce alle e-mail la 'firma'. E' riportato il nome e cognome, l'ente di appartenenza, l'indirizzo e numeri di telefono. Si chiude con i marchi del gruppo.
Da un certo periodo dopo questi ultimi metto sempre un riferimento a qualche festività civile o ricorrenza legata alla nostra storia. C'è stato per parecchio tempo il tricolore del centociquantenario dell'unità.
Prossimamente metterò un riferimento alla giornata delle foibe.
In questi giorni sulla mia firma c'era il richiamo alla Giornata della Memoria.

Qualche giorno fa un collega, di buona cultura e un livello di scolastico maggiore del mio ed una età molto minore, mi chiese perchè mi rompevo le scatole per certe cose. Le risposi:
"Per non dimenticare".
E lui:
"Vabbè, ma che ti frega, ormai il passato è passato".
Risposi che aveva sicuramente ragione che il passato, per sua natura era sicuramente ...passato. Ma questo non ci sollevava dalla necessità di ricordare.

Ricordiamo. Sempre. Per il nostro futuro e quello dei nostri figli. Specialmente loro che vivranno in una società dove la tolleranza sarà una dote necessaria.
E dove c'è tolleranza, molte volte c'è pace.

(27.1.2012)

lunedì 23 gennaio 2012

L'alba.


Clicca sull'immagine.                                                                (foto L/N)

Questa mattina ho impiegato un'ora e dieci minuti per percorrere circa 3 chilometri sulla tangenziale sud di Torino a causa dei blocchi dei camionisti. Protestavano per il caro carburante e le liberalizzazioni.
Bastava guardarsi intorno: le persone ferme in coda non erano imprenditori, politici, petrolieri.
Era solo povera gente, lavoratori dipendenti.
Persone che magari stanno già pagando con turni massacranti la crisi portata dalla globalizzazione.
Persone che hanno subito cambiamenti (in peggio) senza avere la possibilità di portare un camion in mezzo alla tangenziale per urlare la propria inkazzatura.
Quanti blocchi dovremmo ancora subire in questi giorni di protesta.
Camionisti, taxisti, farmacisti (!!??), notai (!!!???), avvocati (!!!!!!!??????).

Divento sempre più favorevole alle liberalizzazioni e contro le corporazioni.
Possa essere questa l'alba di una altra italia.

(23.1.2012)

martedì 17 gennaio 2012

Cassuis Clay.


Mio Mito. Anche oggi. Auguri.

(17.1.2012)

Un pirla di nome Schettino!





Il comandante Schettino mi lascia veramente senza parole.
Tratta un bestione come la Costa Concordia come un giocattolo, fa le rasette alle isole per divertimento. Poi, a fronte di una cazzata, se la batte.
Segue le operazioni di salvataggio delle quattromila persone imbarcate, in pantofole e plaid sulle gambe praticamente da casa.
MI domando: ma come vengono selezionati i comandanti delle navi da crociera?
Sicuramente la Concordia non è la Graf Spee (che si è fatta affondare nel mar della Plata per non cadere in mano agli inglesi) con il suo comandante sempre al timone fino all'affondamento totale.
Però un minimo di serietà.
Mi immaginavo il comandande di una siffatta nave, che ha una stazza doppia rispetto al Titanic come persona tutta d'un pezzo, estremamente seria, poco avvezza all'esibizionismo.

Invece il nostro uomo è un vero .....pirla.
Ed ora sono veramente ....razzi!

(17.1.2012)


domenica 15 gennaio 2012

Declassati!

Standard and Poor's è una agenzia di rating che ha più di cento anni. E' stata la prima, ne sono arrivate altre.
Si muove secondo regole, magari non condivisibili, ma certe.

Sono stufo di sentire lagnanze sulle nostra nuova collocazione dopo il declassamento: è quella che ci meritiamo.
Per anni abbiamo fatto finanza creativa, non ci è incentivato gli investimenti, non si è fatta ricerca, non si è investito nella scuola.
La corruzione e l'evasione fiscali sono realtà sempre molto vicine a tutti noi.
Siamo un paese in decadenza, che affonda, dove molti pensano solo al gallegiamento della propria zattera.

Non mi stupisco che ci abbiano declassati.
Chi si stupisce non ha ben chiara quale è la realtà sociale, economica, industriale di questo paese.
Accusare S&P  della situazione equivale come prendersela con il telefono nel caso di una brutta notizia.
Sveglia!

(15.1.2012)

domenica 8 gennaio 2012

Propositi 2012 .. ed oltre.



Bene!
La tanto attesa e sospirata tregua di fine anno è praticamente passata.
Non abbiamo completamente staccato, come solo pochi si possono permettere. Qualche giornata in ufficio non ce la siamo negata.
Ed ora che si ricomincia è di consuetudine qualche buon proposito per l'anno che verrà ...ed anche per quelli dopo.

Vorrei inkazzarmi meno.
Vorrei sembrare più cattivo (anche se ... non necessariamente esserlo).
Tenere i poco simpatici più distanti.
Vorrei migliorare il mio inglese.
Vorrei riprendere il mio tedesco.
To play my guitar.
Vedere concerti di gente tosta!
Fare più sport: più bici e più correre.
Usare più spesso il telefono (quello con il filo).
Chiamare gli amici e combinare di vederci.
Portare una persona che amo a Dubai, New York e Tel Aviv.
Vorrei tenere più vicino i miei ragazzi.

Mi piacerebbe....
Meno tasse e meno evasori.
Più lavoro per tutti.
Un premier che sia una persona normale, con problemi normali e interessi normali.
Vedere la prima azienda privata italiana crescere ... anche in italia.
Ricominciare a riscrivere Italia e non italia.

...e soprattutto vorrei avere tutti in salute per il gran finale.

(8.1.2012)

martedì 3 gennaio 2012

L'ev@sor indignato.

L'agenzia delle entrate invia, il 30 dicembre scorso, un gruppo di ispettori che effettuare controlli sul scintillante capodanno di Cortina D'Ampezzo.
Tra l'altro individua due o tre evasori fiscali totali.

Fin qui nulla di strano, penso io.

Poi la sorpresa.
La città è indignata per l'azione di forza dell'agenzia delle entrate, che ha turbato il tranquillo svolgimento dei festeggiamenti. Che ha disturbato i poveri clienti, giunti nel luogo per trovare un poco di riposo dopo un anno di lavoro indefesso.
"Stiamo diventando uno stato di polizia!", dichiarano.
Sono poi 'sbalordito' che più partiti politici si dichiarano 'sbalorditi' dall'azione.
Anche il responsabile della guardia di finanza della zona dice, sdegnatamente, che una cosa del genere loro non l'avrebbero mai fatta (!!!????).

Da domani tutte le volte che leggo che è stato arrestato un ladro.....mi indignerò.

(3.1.2012)

lunedì 2 gennaio 2012

Il Commissario Maigret



Ho appena finito di leggere l'ennesimo giallo di Maigret.
Lo adoro.
L'ho scoperto per caso leggendolo in ...inglese. Mi ha subito entusiasmato. Sono andato alla ricerca della traduzione italiana: "Sig. Gallet, deceduto". Da lì è cominciato tutto.
Ora, quando sono alla ricerca del relax totale, vado a "sgattare", nella mia biblioteca, tra i libri del Commissario alla ricerca di un titolo nuovo.
Ne possiedo già molti. Infatti devo girare tra le bancarelle di libri usati con l'elenco in Excel aperto nel mio BlackBerry.
Prediligo l'edizione Adelphi, gialla.

Abituato, come sono, a seguire telefilm polizieschi dove è sempre fatto un abbondante uso di strumenti tecnologici avanzati per localizzare, pedinare, intercettare, leggere una storia di Maigret è uno choc ...un simpatico choc.
Ci sono dettagli di appostamenti sotto la pioggia, con impermeabili zuppi e scarpe fradice. Anche se poi l'aspetto più esasperante è la pipa inesorabilmente spenta. Senza parlare poi degli inseguimenti a piedi oppure in bicicletta. Azioni che il Commissario lascia svolgere ai suoi sottoposti.
Il commissario porta il lettore, allo stesso modo, nei bassifondi di Parigi come come nelle case della borghesia di campagna.
Nonostante la devota disponibilità dei suoi collaboratori (gli ispettori Lucas, Janvier e Torrence), è lui che in prima persona deve entrare nell'ambiente dove si è consumato il delitto. Deve respirarne l'aria, parlare con le persone per coglierne lo spirito, il carattere, le inclinazioni.
Una persona che vive intensamente le vicende, le analizza.
Un grande psicologo.
Devoto alla sua signora. Nei dialoghi domestici è uso tra loro chiamarsi "Signor Maigret", "Signora Maigret". Un formalismo comunque carico di affetto. E in questi dialoghi, talvolta scaturisce la svolta dell'indagine.


Georges Simenon, il grande scrittore nato a Liegi nel 1903. ha ambientato queste vicende ispirandosi molte volte a fatti veramente accaduti, nella Francia degli anni trenta e quaranta. Inizia infatti la sua carriera come giornalista di cronaca.
La sua vicenda umana ha subito uno stravolgimento, alla fine della guerra, con l'accusa di collaborazionismo con i tedeschi occupanti e sostegno del governo Vichy. Fu costretto a riparare negli USA (nel Texas e successivamente nel Connecticut) poi, a metà anni cinquanta si trasferì in Svizzera.
Morirà a Losanna nel 1989
http://it.wikipedia.org/wiki/Georges_Simenon


Al nostro immaginario l'associazione con Maigret è, quasi automaticamente con Gino Cervi. Negli anni sessanta fu celeberrima la sua interpretazione del commissario. Fu un grandissimo successo televisivo.
Purtroppo ho recuperato qualche episodio(poco), ma ciò che ho visto non mi ha molto soddisfatto: sempre in ambienti chiusi, dialoghi lunghissimi.

Sono storie di altri tempi, dal ritmo lento: infatti non mi pare che al giorno d'oggi queste storie raccolgano grandi consensi.
Personalmente le adoro. Forse perchè in un mondo alla continua ricerca della velocità e della performance, Maigret è un personaggio del quale sento la mancanza.
Uno che annusa l'aria e si muove ... un passo dopo l'altro.

(2.1.2012)