lunedì 29 dicembre 2014

Alexis Tsipras : speranza d'Europa?


Ho letto che, se vi saranno alcune deprecabili circostanze, in Grecia si svolgeranno le elezioni.
Pare che il partito favorito sia Syriza, quello di Alexis Tsipras, che pare avrebbe almeno il 35 per certo dei suffragi.
La finanza trema, l'Europa del nord teme.
Io me la rido. 
Ovvero me la riderei se effettivamente si arrivasse ad un governo con una sinistra, intellettuale, che non è contro l'euro ma vuole rinegoziare gli accordi sul rientro del debito stipulati a suo tempo, con la pistola alla tempia, da quegli strozzini della troica UE.
Sono curioso di vedere come si comporta un personaggio al quale nelle ultime elezioni europee ho dato il mio voto. Per me una speranza e risorsa dell'europa. Una scommessa al tempo, poi un poco vanificato dall'effetto valanga di Renzi.
Voglio vedere se esiste qualcuno che effettivamente ha il coraggio di dire quello che tanti chiedono tra le mura di casa ma nessuno effettivamente dice a Bruxelles: meno rigore più investimenti per lo sviluppo.
Non è solo una partita greca, ma coinvolge tutti, italiani in primis.

Mentre i colossi economici del pianeta si muovono, qui abbiamo bisogno di qualcuno che abbia il coraggio di dire "Basta!".
Tsipras?

(29.12.2014)

martedì 23 dicembre 2014

Valigioni e sorrisi


Una grigia giornata in ufficio con riunione fino all ultimo.
Poi arrivando in stazione mi sono subito reso conto che, nonostante la tanta gente in attesa causa ritardi, c'era una atmosfera rilassata. 
Poi ho capito. 

C'erano tanti trolley, tante valige.
Poi guardando meglio anche panettoni, buste con pacchetti regalo.
I visi delle persone erano serene.

La gente che correva verso il treno in arrivo vedeva l'eden.

Natale?


Comunque sia anche il mio mood ha subito un miglioramento.

Come la brezza in una mattina di nebbia.


Buon Natale dal ...Mio Blog!

(23.12.2014)

lunedì 15 dicembre 2014

Veronica Panarello. Delitti e vergogne

Basta.
Non voglio più sentire di Veronica Panarello.
Mi sono stufato di ripetere all'infinito i percorsi fatti in quella dannata mattina.
E i giornalisti a scavare tra le pieghe più nascoste dei problemi di una famiglia.
E poi allusioni a violenze che poi non sono avvenute mai.

Congratulazioni ai giornalisti che con questa discarica giornalistica ci riempiono le serate.
Non dico che la televisione deve essere educativa, ma qui stiamo passando da ciarpame all'altro.

(15.12.2014)

mercoledì 19 novembre 2014

Quel brutto vizio che si chiama risparmio.


Ho sentito dire che a causa della diminuzione del consumo di acqua potabile, l'azienda dei servizi municipalizzati di Torino, aumenterà la bolletta.
Non capisco. Da tanto tempo ci dicono che l'acqua è un bene prezioso, che occorre utilizzarla con parsimonia, che è un bene non infinito. 
E dopo tutta questa propaganda arriva una tassa sul risparmio.

È' da qualche tempo se ripetutamente sento dire che il risparmio non  più una virtù ma una colpa.
Infatti spesso viene lanciata una accusa, diretta un poco a tutti, che i consumi latitano e senza consumi non c'è ripresa.
E pensare che era stata molte volte indicata come una suprema virtù italica.
Va bene, siamo anche d'accordo, ma in un momento in cui gli stipendi sono ridotti all'osso, che il precariato dilaga, che i miei figli, nonostante la loro età, sono ancora distanti dall'essere indipendenti economicamente, ė oggettivamente ridicolo richiedere di consumare di più.
La gente consuma di più non solo quando ha soldi, ma anche quando sente di avere le spalle coperte.
Questo non è esattamente il sentire comune.

E adesso con l'acqua cosa facciamo? E se, visto l'aumento, tengo il rubinetto ancora più chiuso, che razza di salasso potrebbe arrivare un domani?
E se invece lo tengo aperto a dismisura sprecando l'impossibile? Forse sarebbe meglio: così garantisco il consumo.
Alla faccia dell'ecosostenibilità e del buon senso.
Al sindaco Fassino l'ardua sentenza.

(19.11.2014)

martedì 11 novembre 2014

The endless river. Addio ai Pink Floyd





Penso che a tanti come me, la vita sia stata scandita dalla musica dei Pink Floyd.
Ricordo la prima volta con "Wish..", il primo stupito ascolto di Astronomy Domain".
E come non ricordare i pomeriggi a casa di un amico con "The dark....".
Anche se è soprattutto con un album che ho amato i Pink: "The Wall". Del quale ho i ricordi più belli.
Credo che nella mia vita sono stati due gli album che ho ascoltato di più: "The lamb lies down on Broadway" e "The Wall".
Magnifici. In assoluto.
Poi sono arrivati "A momentary lapse..." e "Division Bell".
Ma non è stata più la stessa cosa.
Oramai i divorzi, le spaccature all'interno del gruppo avevano reso tutto molto contratto, su se stessi e sulle proprie atmosfere.
Peccato.

E dopo tanti anni arriva "The endless river"
L'ho ascoltato più volte e ogni volta è sempre meno emozionante, ogni volta più banale.

Se doveva essere un album di commiato di saluto è un fallimento. Nemmeno con la speranza di un recupero futuro.

Alle volte la migliore parola è quella non detta.

(11.11.2014)

domenica 19 ottobre 2014

Evoluzione dei disastri.

Non ne ho ancora capito la ragione.
Quando ero bambino in caso di alluvione i fiumi ....straripavano.
Dopo c'è stato un periodo, quando ero ragazzo, in cui tracimavano.
Oggi che sono adulto scopro che, in caso di forti piogge e bombe d'acqua, esondano.

Chissà come evolveranno i disastri quando sarò vecchio.

(19.10.2018)

venerdì 17 ottobre 2014

Summit sul lavoro di Torino

Venire a Torino per parlare di lavoro è come andare in casa dell'impiccato e parlare di corde.
Dopo tutti questi anni di profonda crisi, la gente è stufa di sentire qualcuno parlare a vuoto. Si vuole sentir parlare di soluzioni.
Che nessuno ha.
È questo aumenta l'esasperazione/disperazione.

E poi ci stupiamo di fronte a manifestazioni violente.....

(17.10.2014)

mercoledì 15 ottobre 2014

Ma i tedeschi hanno una memoria?

Dal "Sole24Ore"

L'ammontare del debito di guerra tedesco dopo il 1945 aveva raggiunto i 23 miliardi di dollari (di allora). Una cifra colossale che era pari al 100% del Pil tedesco. La Germania non avrebbe mai potuto pagare i debiti accumulati in due guerre. Guerre da essa stessa provocate. I sovietici pretesero e ottennero il pagamento dei danni di guerra fino all’ultimo centesimo. Mentre gli altri Paesi, europei e non, decisero di rinunciare a più di metà della somma dovuta da Berlino.

Il 24 agosto 1953 ventuno Paesi (Belgio, Canada, Ceylon, Danimarca, Grecia, Iran, Irlanda, Italia, Liechtenstein, Lussemburgo, Norvegia, Pakistan, Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord, Repubblica francese, Spagna, Stati Uniti d'America, Svezia, Svizzera, Unione Sudafricana e Jugoslavia), con un trattato firmato a Londra, le consentirono di dimezzare il debito del 50%, da 23 a 11,5 miliardi di dollari, dilazionato in 30 anni. In questo modo, la Germania poté evitare il default, che c’era di fatto.

L’altro 50% avrebbe dovuto essere rimborsato dopo l'eventuale riunificazione delle due Germanie. Ma nel 1990 l’allora cancelliere Helmut Kohl si oppose alla rinegoziazione dell’accordo che avrebbe procurato un terzo default alla Germania. Anche questa volta Italia e Grecia acconsentirono di non esigere il dovuto. Nell’ottobre 2010 la Germania ha finito di rimborsare i debiti imposti dal trattato del 1953 con il pagamento dell'ultimo debito per un importo di 69,9 milioni di euro. Senza l’accordo di Londra, la Germania avrebbe dovuto rimborsare debiti per altri 50 anni.

 

Forse certe esperienze vengono rimosse dalla memoria collettiva.

Ogni commento diventa superfluo.


(15.10.2014)

martedì 14 ottobre 2014

Buonanotte avvoltoio.

Ma bravo Beppe. Hai fatto la tua passerella?
Ti sei fatto vedere dai disperati spalatori di fango?
Bene.
Bravo.
Un interessante idea però te la devo riconoscere.
Finiamola di parlare con quei servi del sistema che sono i giornalisti. Se questi non versano la gabella sul conto corrente, che gentilmente hai indicato, non riceveranno più nessuna risposta alle loro domande.
Spero, per contro, che i giornalisti smettano di parlare di te ai vari giornali e telegiornali.
E basta.
Non male.

Buonanotte all'avvoltoio.
Buonanotte Beppe.

(14.10.2014)

lunedì 29 settembre 2014

Articolo 18 . Uomini e non.



Si, lo ammetto.
Sono a favore dell'abolizione dell'articolo 18.
Basta previlegi, siamo tutti uguali.
Una volta per tutte diamo una svolta alla nostra vita.

Tutto questo perchè sono convintissimo che il giorno dopo l'abolizione di questo nefasto previlegio, alle nostre frontiere si formeranno code lunghissime di multinazionali desiderose di incrementare i loro già cospicui guadagni dalle nostre parti.
Senza contare la parte che gli imprenditori nostrani che daranno un enorme rilancio alla nostra piccola e media impresa.

Quindi via l'articolo 18, che è la causa principale della perdita di competitività delle nostre imprese e del mancato sviluppo d questi ultimi 4 o 5 anni.

Chiedo solo al governo in carica di fare alcune cose che dovrebbero essere molto più semplici.
Prima di abolire il famigerato articolo provi a cimentarsi in sfide un poco più serie:
- Sburocratizzazione dell'amministrazione,
- Snellimento delle procedure di giustizia,
- Riduzione della spesa per l'energia,
- Riduzione del carico fiscale,
- Lotta alla corruzione,
- Miglioramento della qualità di trasporti, strade, internet.

Fatto quanto qui sopra descritto, parliamo di riforma del lavoro e dall'abolizione di talune parti.
Caro Matteo, abolire un articolo è facile. Fare le cose importanti è un poco più complicato.
Facci vedere che uomo di stato sei.

(29.9.2014)



sabato 20 settembre 2014

Scozia. I sogni muoiono all'alba






Il mio amico John Paul da Glasgow ne era sicuro: questa volta è nostra. Mai come oggi i tempi sono maturi per lasciare l'Inghilterra.
E a dire la verità non mi sarebbe dispiaciuto vedere una Scozia indipendente ed una Inghilterra un poco più ridimensionata.

Invece all'alba a scrutini fatti la realtà è diversa. Peccato

Forse perchè, dopo 300 anni di vita "comune", le ragioni dello stare insieme sono più numerose e più forti.
Tutti gli altri ...separatisti sono avvertiti.

(18.9.2014)


venerdì 5 settembre 2014

Una vita nel disagio.




Il disagio è una gran brutta cosa. Vivere in un quartiere disagiato per un giovane deve essere probabilmente molto difficile.
Questo, però, non è sufficiente a giustificare l'andare in giro in tre su un motorino con un pregiudicato, un evaso, senza casco, senza assicurazione e forzare un posto di controllo.
E in tutto questo ha pagato l'anello debole.
E poi in quale altro luogo d'italia con queste precondizioni la gente del quartiere  scende in strada e si abbandona ad ad atti di vandalismo.
Sebbene non abbia grande simpatia per le forze dell'ordine, penso che anche il carabiniere che ha sparato sia una vittima: vivo ma con la vita rovinata per sempre.
E per contro non posso considerare quel ragazzo morto un ...eroe.
Mi dispiace. No.

Pensa cosa vuol dire essere in un posto di blocco all'interno di un quartiere dove c'è forte disagio e c'è culturale avversione verso lo stato in tutte le sue forme e, ancora, nel cuore della notte.
Ci sono differenze di rischi a fare lo stesso servizio a Bagdad oppure ad Herat, oppure a Medellin?
Non credo molte.

Forse in tutto questo c'è proprio la mancanza di prospettive per un futuro quantomeno dignitoso che brucia le vite di tanti giovani.
La trasforma in miseria.
Nessun ideale, nessuna speranza.
E allora diventa normale vita forzare un posto di blocco in piena notte.

(5.9.2014)

martedì 2 settembre 2014

Preghiera della sera




Non so esattamente che cosa pensare.
Sicuramente non smanio di simpatia per te.
Ma tant'è.
Tu sei li ed io sono qui.

Non so che cosa aspettarmi.
Talvolta usi modalità comunicative che mi ricordano la mia azienda.
Quindi diffidenza.

Se non altro mi dai l'impressione di provarci.
Tentare di cambiare l'immutabile.
Matteo! Non puoi fallire.

Una sola preghiera: se vuoi cambiare qualcosa devi scontentare qualcuno. Anzi ...qualcun'altro.

(2.9.2014)

lunedì 25 agosto 2014

Radici.

Ho fatto un viaggio nel tentativo di riconnettere le mie radici.
Purtroppo il risultato non è stato soddisfacente.
Ovvero. Molte di queste sono in una area recintata, tutte belle allineate all'ombra di alti cipressi.
La giornata era fredda e piovosa che amplificava la lontananza.
Ogni volta è sempre più difficile ed il passato è' sempre più passato.
Forse la mia e' una guerra irrimediabilmente persa.

Ogni battito d'ala vive nel presente un istante e nel passato per sempre.

(25.8.2014)

sabato 16 agosto 2014

Grom ha a cuore i suoi "collaboratori"




Ho letto che esiste una nuova forma di precariato: quello meteo.
Già.
Infatti i dipendenti della catena di gelaterie Grom, secondo il nuovo contratto integrativo, saranno costretti a casa qualora il tempo meteo non permetta un grande smercio di gelati.
Inoltre, nel contratto stesso non esistono dipendenti ma "collaboratori".
Emergono pertanto nella mia testolina alcune semplici e banali considerazioni.

Se un "collaboratore" ha una qualsiasi necessità deve attendere la pioggia oppure la neve? Non può godere un giorno di vacanza senza avere con se l'ombrello.
E' stato stabilito da contratto che se il tempo e' brutto in casa del "collaboratore" non è necessario mangiare?

Che non sia mai detto che l'azienda Grom ci rimetta 1000 lire a causa dell'imprevedibilità del tempo!
Peraltro mi pare che l'azienda in questione abbia un bilancio fortemente in attivo!

Sono queste le nuove aziende che daranno lavoro ai giovani, permettendo loro un futuro sereno?
Queste sono i nuovi rapporti datore di lavoro-dipendente?
Benissimo!

Temo che la prossima volta il gelato Grom sarà un poco meno buono...

(16-8-2014)

martedì 12 agosto 2014

Genny

 


Che amarezza, la perdita della cugina Genny.
Tutto così all'improvviso. 
I tuoi progetti, i tuoi viaggi, i tuoi affetti.
Fino a ieri a piano ed oggi sfumati.
Il destino ha dribblato tutto e si è imposto.
La mia cugina da sempre, amica su FB.
Ciao
Mancherai.

Germana "Genny" Fumagalli (1953-2014).

(12.8.2014)

venerdì 13 giugno 2014

Piramide di fango: la fatica di leggere Il maestro.



Non metto sicuramente in dubbio che sia un bel libro. Il maestro è sempre lui.
L'unica cosa e che è diventato un poco ripetitivo.
Parliamo di ammazzatine, buon cibo, discussioni in commissariato, collusioni stato e mafia.
Tutto molto attuale ma questa volta non è stato come sempre, ho avuto un leggero senso di affaticamento, quasi di noia. La vana speranza di una svolta, non nell'indagine, ma nella vita o nella logica di Montalbano.
Le storie sono sempre più uguali a se stesse.
Inoltre il siciliano diventa di libro in libro sempre più complesso e più difficile. Un ulteriore ostacolo alla lettura. 
Qualche volta mi capita di paragonare le storie di Camilleri a quelle di un altro grande maestro: Simenon con il suo illustre commissario Maigret.
Quest'ultimo gode (oppure godeva) di un grande vantaggio: al centro della storia c'è sempre il luogo del delitto, il suo ambiente, i suoi personaggi. Simemon in questo aveva modo di sbizzarrirsi. Ecco perchè nonostante abbia letto almeno una quarantina di storie del commissario Maigret, la noia non si è mai vista.
Nel caso di Camilleri è Montalbano al centro del movimento. È lui il punto di osservazione. Penso che oramai abbia detto già abbastanza.

Spero che il prossimo libro abbia una scossa, qualcosa di nuovo, altrimenti penso che salterò un turno.

(13.6.2014)

martedì 13 maggio 2014

Scarpe italiane






Sono nel periodo che leggo molto libri di scrittori svedesi.
In special modo Henning Mankell.
Tutto era iniziato con il commissario Wallander. Una specie di Montalbano della Svezia del sud (Scania). Pieno di problemi fisici, morali ed esistenziali. I delitti su cui indaga sono efferati e sanguinari e male si addicono alla bucolica pacatezza dei luoghi.
A conferma, tutti i martedì su FoxCrime c'è la mitica "Serata Wallander". E tutte le volte la visione diventa ...dura, le tematiche sono sempre inquietanti.

Poi casualmente ho scoperto, dello stesso autore, qualcosa di totalmente diverso: Scarpe italiane.

Un libro di solitudine e di incontri, di grandi amori e abbandoni. Di gente di grandi qualità che rifugge dalle grandi città per rifugiarsi nelle foreste

Ma quanto è strana la vita degli svedesi in Svezia. La perpetua convivenza con il freddo che non interrompe nessuna attività umana. Neanche il bagno quotidiano nel lago. Ovviamente dopo aver aperto un buco nel ghiaccio.
Il personaggio principale, Fredrik Welin,vive in un'isola deserta nel mar baltico, quotidianamente fa il suo bagno nel ghiaggio anche se ha superato da un pezzo la sessantina.
E' stato un medico chirurgo, ma in seguito ad una operazione sbagliata lascia la professione e fugge nell'isola che fu dei nonni.
Viene ritrovato dalla donna che aveva abbandonato quaranta anni prima e ritrova una figlia che non aveva mai saputo di avere. Una vita di solitudine diventa piena di personaggi con i quali convivere e' alquanto problematico.

E' un viaggio nell'intimo delle persone, nelle paure di amare e di essere amati solo per il terrore di ritornare ad essere soli.

(13.5.2014)


giovedì 1 maggio 2014

Un mito di nome Ayrton

 

Sono passati vent'anni.
E io quel giorno ero davanti alla televisione. Ricordo ancora lo stupore, l'incredulità e lo sgomento.
Mi piaceva molto la Formula 1 e i piloti erano soprattutto dei coraggiosi, audaci.
E Ayrton lo era più di tutti.
Un uomo di classe che rimane negli anni un mito. 

Un mio personale mito.


(1.5.2014)


 



















lunedì 14 aprile 2014

Il tunnel

Siamo nel tunnel.
Possiamo andare avanti, oppure indietro. Non si scarta di lato.
Ed è infinito. 
Qualcuno cerca di convincerti che laggiù in fondo c'è una luce.
Tu sforzi la vista, stringi gli occhi ma di luce non n'è vedi.
Neanche in punta di piedi scorgi qualcosa.
Mah. Niente.
E rimani nel tunnel.
Ecco, cominciano ad accusarti di non essere ottimista. Perché l'ottimista vede oltre la luce pure un arcobaleno.
Tu, invece, pessimista, sei un accecato. Fatti visitare.

No, un momento. Giudizio giusto o sbagliato che sia, valuto quello che vedo, sento, quello che ho sulla pelle. E non percepisco cose belle.
La mia percezione, sghemba, mi fa pensare che il tunnel sia ancora molto lungo.

Comincio a pensare che non sia importante uscire dal tunnel, ma piuttosto arredarlo con gusto.

(14.4.2014)

domenica 23 marzo 2014

Amministratori delegati d'esportazione


Moretti, amministratore delegato delle ferrovie italiane, prende 800.000 euro all'anno. Magari sono anche lordi, ma sono un gran bel mucchio di denaro pubblico.
Mi ha sconcertato sapere che non è lo stipendio più alto che un dirigente statale percepisce. Ho scoperto che l'amministratore delle poste si cucca 1.400.000 euro e il presidente della cassa depositi e prestiti si accontenta di 1.100.000 euro l'anno.
Ma chi è che ha assegnato loro simili stipendi?
Ma hanno la bacchetta magica? Trasformano quello che toccano in oro?
Perché se così fosse allora d'accordo, ma diversamente è assurdo.

Ribassiamo, per favore, certe gratifiche. E se i personaggietti si sentono defraudati nessuno li trattiene sul patrio suolo.
A sanguisuga che fugge ...ponti d'oro.

(23.3.2014)

lunedì 3 marzo 2014

Oscar alla Grande Bellezza





Sono contento di sapere che il film di Paolo Sorrentino "La Grande Bellezza" abbia vinto l'Oscar per il miglior film straniero.
Ho già scritto un post in merito al film. Perché mi era piaciuto moltissimo. 
Eppure con chiunque ne parlassi non trovavo lo stesso entusiasmo, solo una persona per me molto speciale era d'accordo. Il resto l'aveva trovato noioso, vuoto.
Invece mi ha immediatamente affascinato per la sua ambientazione e Jep Gambardella è stata una vera guida attraverso il 'cosa siamo': in un teatro supremo, attori meschini, che se lascieranno traccia saranno solo macerie.
Proprio per questo mi suonano stonate le ovazioni ed i riferimenti all'italianità del film. Qui l'italiano medio ne esce ridotto. Come molte volte siamo.

Ed allora ....che La Grande Bellezza sia.

(3.3.2014)

martedì 25 febbraio 2014

Italia, land of Renzi.




Un post su richiesta ...come le canzoni alla balera.

La possiamo considerare una scommessa con il destino, un patto con il diavolo.
Fare cambio la crisi con la bellezza della gioventù.
Il ritratto di Dorian Gray sotto uno scantinato, che invecchia, affonda sotto il peso del debito pubblico, mentre noi diventiamo giorno dopo giorno più virtuosi dei finlandesi.

L'illusione di parole ammalianti ci hanno portato, bendati, sull'orlo dell'abisso. Ora siamo soli con la responsabilità della scelta. Avanti, indietro, a destra,  mmmm...forse meglio a sinistra.

Talvolta in ufficio giungono giovani senza nessuna esperienza che con arroganza vengono a dirti cosa è giusto fare.
Ma come, sei arrivato oggi con decorrenza la settimana prossima ed hai già capito tutto? 
Nel mio caso accompagno gentilmente il genio alla porta ed affrancato con una bella pacca sulla schiena lo congedo.
Temo che in altre situazioni non sia così semplice.

Anche perché c'è una cosa in sono totalmente d'accordo: fallita questa occasione, per ben che ci vada, saremo colonizzati dal Beppe. Saremo falliti.
Fallito l'uomo, fallito un partito, salito uno stato.

Preoccupante che le figure che avrebbero dovuto dare peso specifico a questo nuovo governo abbiano fatto tutti un passo indietro. Anche quelli più vicini al ...progetto. Scrittori di successo, imprenditori del Made in Italy, figure di rilievo. Tutti a dire "no grazie". 

E quindi.
Non ci resta che incrociare le dita, toccarsi, chiudere gli occhi e buttarsi nell'abisso. Speriamo che il Matteo ci abbia dotato di un paracadute.

(25.2.2014)

lunedì 24 febbraio 2014

Torino: crocevia del mondo.




Era veramente tanto tempo che non percorrevo corso Giulio Cesare, a Torino, tra corso Novara e piazza della Repubblica.
Sono rimasto sconcertato dalla sensazione di extraterritorialità che ti prende da quelle parti. 
Scendendo corso Giulio fin dalla periferia verso il centro, la presenza di negozi italiani, con insegne italiane, si fa via via sempre più rarefatta.
Ma ad un certo punto diventa assente.
Vi sono moltissimi negozi con scritte in arabo, donne con il velo, uomini con la barba lunga. 
Chiariamo bene: non parlo di disordine e nemmeno di situazioni di abbandono. Lo stesso stato di cui ho memoria da quando ero bambino. Lo stesso teatro ma con attori differenti.
Poi attraversi piazza della Repubblica e trovi un sabaudo melting pot. Un punto di incontro di genti, paritariamente accalcate alle bancarelle di frutta e verdura. Tutti con gli stessi problemi: far quadrare il bilancio.
Poi entri in via Milano ed il panorama cambia.
Cambia totalmente la gente, le urgenze, i negozi, i prodotti esposti.
Così mi ritrovo in una realtà conosciuta. Si risale verso la Torino borghese, che non conosce ciò che si svolge a poche centinaia di metri.
E le vie di Torino diventano familiari e si allargano aprendosi a piccoli giardini che evocano ricordi di soste sotto alberi secolari in pomeriggi afosi.

Come cambia questa città, sempre agganciata alle evoluzioni della storia e della società. Sempre ricettacolo o asilo di gente bisognosa che si aspetta sicurezza. Come da sempre Torino è stata per coloro vi si rifugiano. 
Un crocevia del mondo.

(24.2.2014) 

venerdì 14 febbraio 2014

Pasticcio indiano.



Tutte le volte che qualche organo d'informazione tocca l'argomento "Fucilieri di Marina" a me girano a ...elica.
Principalmente perchè erano tranquilli a casa loro, ma per ragioni di puro interesse economico, sono stati rimandati indietro.
Indietro poi in una nazione tutt'altro che stabile e affidabile. Laggiù ci manderei un ex primo ministro, un ex ammiraglio nonché quegli affaristi di Finmeccanica.
Il tutto poi per un affare che comunque non è andato in porto.
E adesso tutti a promettere che li riporteranno indietro. Ipocriti.

Chissà cosa combinerà in terzo governo che si ritroverà la questione ancora aperta.
Che leve avrà in più rispetto a quello che ci ha appena lasciato.
Penso poche, se non nessuna.

(14.2.2014)

sabato 8 febbraio 2014

A voce alta. Il libro.


  

"Anche sei se sicuro di conoscere le persone, questo non ti da diritto di giudicarle."

Un libro romantico e duro al tempo stesso. Che ti mette sempre di fronte a questioni che portano a domandarti cosa avresti fatto, cosa avresti scelto.
Ambientato in Germania intorno ai fine anni '50.
Hanna Schmitze e Michael Gerg si incontrano casualmente, lui sedicenne e lei vent'anni più vecchia, iniziando una strana relazione fatta di sesso e letture. A voce alta.
Solamente molto tempo dopo Michael, che è uno studente in legge, scopre il passato di Hanna: una S.S. sorvegliante in un campo femminile, accusata di molte uccisioni.
Hanna però, a causa di una sua inabilitá e della vergogna che ne deriva, si accolla il massimo della responsabilità e della pena: Hanna è analfabeta.
Fermo restando che certi giudizi sulla storia non cambiano, è un libro che mi ha commosso e, inoltre, spinge il lettore a osservare la Shoah da un punto di vista opposto, a umanizzare chi era l'aguzzino anzichè le vittime. Non per niente in Israele questo film è stato accolto tra infinite polemiche (2009).
Ovviamente si tratta di una operazione fittizia, infatti le 'colpe' vengono ben distribuite ad ogni livello della società tedesca di quegli anni.
Di questo libro è stato tratto un film ben fatto, con una splendida interpretazione di Kate Winslet (altro che Titanic) Da vedere.


(8.2.2014)

lunedì 3 febbraio 2014

Robespierre ed il nuovo terrore.



Di Maio, Fico, Di Battista e compagnia! Parlamentari cinque stelle.
Voi non siete nulla.
Siete sodo culi che scaldano una sedia in parlamento. Fate solo numero.
Chi conta veramente è il vostro ...Padrone.
È lui che vi pilota, che vi comanda. Siete solo marionette.
Siete al servizio di un potere di cui voi siete esclusi.

Scatenate odio su ordinazione, create disordine a richiesta.
Tutto per colui che vuole ...la maggioranza.
Una nuova dittatura.
E chi non vi appoggia completamente è un nemico da abbattere senza pietà.
Augias, Daverio, Fazio, Scalfari, chiunque esprime perplessitá deve essere messo alla gogna.
Vuol creare un nuovo "Terrore", un novello Robespierre.

Ricordate la fine che ha fatto?

(3.2.2014)

Commento tecnico Mediaset Premium: inutile.





Ancora una volta la faziosità dei telecronisti Mediaset hanno colpito.
Dopo una partita interamente dominata dai bianconeri, il commentatore tecnico (Aldo Serena) è andato in brodo di giuggiole solo per i 10 minuti finali dell'Inter. L'ha definita una grande reazione da una grande squadra.
Per la Juventus che ha comandato la gara e ne ha disposto come ha voluto, solo frasi di circostanza.

Ma smettila!

(3.2.2014)

mercoledì 29 gennaio 2014

La Fiat e L'ingegnere.


Ho visto qualche scena della fiction "L'ingegnere".
Premetto che non mi è piaciuto un gran che.
Mi ha colpito però il momento in cui questa trasmissione è andata in onda.
Proprio quando la Fiat si prepara a sganciarsi dal legame con la città di Torino.
Al tempo in cui era ambientata la storia, l'azienda era baricentrica per la città e il quadro aziendale viveva nel culto della fabbrica.
In parte ho vissuto personalmente questa esperienza come figlio di un dipendente al quale la Fiat ha dato tutto: il lavoro, il dopolavoro, la casa, la mutua, le colonie, le terme. In cambio l'ho visto andare in fabbrica la notte di Natale o Capodanno.
"Prima la Fiat poi la famiglia".
La famosa marcia dei "quarantamila" è stato riprendersi una cosa già propria.

Oggi tutto questo, nel bene o nel male, non esiste più.
Sotto le stesse volte, dentro gli stessi reparti sono passate molti più anni di quelli che sono trascorsi in realtà.
L'internalizzazione, la globalizzazione, il confronto con tantissime realtà hanno logorato questo rapporto.
Non più fidelizzato. Solo di fornitura d'opera. E basta.
Forse una emancipazione necessaria. Ma è ulteriore dimostrazione di una perdita di identità, di carattere. Una perdita di passione, di voglia di lottare.
Questo è il nostro vero declino.

Caro il mio Ingegnere, quanto sei ...antico.

Peccato che questa sia l'unica realtà industriale di queste dimensioni e di questo tipo rimasta qui da noi.
E chissà per quanto.

(29.1.2014)

martedì 28 gennaio 2014

Electrolux. Vergogna


Electrolux.
Qui si ricatta.
E se passa sará un fallimento per tutti.
I lavoratori rimangono soli.

Solo la mia personale solidarietá.

E la politica?
E l'imprenditori italiani dove sono? Spariti, razza estinta.

Un altro passo verso la desertificazione.

(28.1.2014)

Colazione da Tiffany




Quando leggo un libro di uno scrittore americano ho come la sensazione che non abbia nessuna storia in particolare da raccontare, bensì una serie di piccoli episodi che presi singolarmente sono insignificanti. 
Invece, come una collana di perle, tutti insieme danno un senso ad un personaggio, ad una situazione.

Sognando di essere ....."newyorkese".

(28.1.2014)

sabato 18 gennaio 2014

Fuori dai giochi





Forse ha fatto una cosa un poco dagli schemi.
Forse i fatti le daranno ragione. Per fare una legge elettorale che sia condivisa devi allargare la platea nella discussione.
Ma oggi vedere Berlusconi in casa del PD non mi è piaciuto molto.
Uno che ha sempre usato termini assai poco lusinghieri per definire l'avversario a sinistra.
Che ci ha sempre indicato come male assoluto di questa società.

E adesso?
Invitato a condividere le scelte per una Italia futura.
Proprio lui che rappresenta il peggio del passato.
Condannato definitivamente.

Matteo! Berlusconi, per me (da vecchio veterocomunista), deve stare fuori dai giochi.

Ma è questo il nuovo PD?

(18.1.2014)

La Privacy del Presidente



Holland, Holland ....pirla!

Mi fanno sempre ridere questi personaggietti che inseguono per una vita il successo e, soprattutto, la visibilitá. Poi, quando fanno una cazzata, si lamentano del fatto che qualcuno ha infranto la loro Privacy.
Ah no.
Mi dispiace.
Sei un personaggio pubblico, questo è il rovescio della medaglia.
Prendi, impacchetta e porta a casa.

Se volevi fare cazzate, magari ti limitavi a diventare il sindaco di Balme così nessuno (o molti meno)  avrebbero infranto la tua tanto preziosa .....Privacy.

(18.1.2014)

(Post scritto con iOS 7)

martedì 14 gennaio 2014

Quando ci vuole....






Bravo Toni....
Alle volte un Vaffa è necessario!
(...e senza scandalo)

(14.1.2014)

La Grande Bellezza


Fa piacere assistere al successo de "La grande bellezza".
È un film italiano che fa fortuna all'estero, come da tanto non succedeva.
A me personalmente era piaciuto molto.
Forse per una certa invidia per Jep Gambardella.
Chi non vorrebbe vivere senza lavorare, o lavorare poco. Abitare in Roma in un appartamento vista Colosseo. Passare da una festa all'altra. Sempre con leggerezza.


Forse per la sua aria decadente, forse per gli incantevoli luoghi confrontati a personaggi vacui.
E poi Servillo si è dimostrato un grande attore.


Da ri/vedere.

(14.1.2014)

(Post scritto con iOS 7)

domenica 12 gennaio 2014

Sir Daniel Brakley


Pensandoci un momento.
Ma quanto ha rappresentato per la nostra cultura Arnoldo Foá.
Quante sere della nostra fanciullezza passati a vedere gli 'sceneggiati' sul primo (e molte volte unico) canale.
Per me uno fra tutti La Freccia Nera, dove Foá ricopriva la parte del cattivo.

Ciao Arnoldo.



(12.1.2014)

(Post scritto con iOS 7)

venerdì 10 gennaio 2014

Intenzioni nascoste.


Questo è un post dove l'ovvietà la fa da padrone.

Da quando Il PD ha un nuovo segretario il governo passa da una fibrillazione all'altra.
Mi sta molto bene lo stimolo, lo sprone, ma cosí mi pare che si esageri.
Mi da quasi l'impressione che qualcuno stia remando contro, che faccia di tutto per creare le condizioni di una crisi.
C'é quasi l'idea che un personaggio, di cui non cito il nome, punti alle elezioni anticipate.

A pensare male si fa peccato ...ma difficilmente si sbaglia! (Ovvio)

(10.1.2014)


La veritá



Scrivere è una gran fatica.
Ma anche chi legge non se la passa meglio.




(10.1.2014)

(Post scritto con iPad iOS7)

domenica 5 gennaio 2014

La nuova Fiat



Si è data enfasi alla notizia dell'acquisizione di Chrysler da parte di Fiat. Giustamente.
In effetti non ci sono molte occasioni di vedere simili azioni da parte dell'imprenditoria italiana.
Come ho già scritto molte volte gli imprenditori italici preferiscono le placide acque della speculazione borsistica piuttosto all' imprevedibilità dell'impresa.
Una classe di capitalisti ...mediocri.
Invece Fiat ha fatto, a suo modo, un miracolo.
Da considerare che l'industria automobilistica italiano è minima se confrontata con realtà tedesche, giapponesi e americane.
Quindi lo stupore è legittimo.

Ma dall'interno di Fiat Auto (FGA), inspecial modo la direzione tecnica, c'è nebbia fitta.
Non si capisce che direzione stiamo prendendo.
Ovvero: vediamo una direzione , ma questa non ci convince per nulla.
Ci rendiamo quotidianamente conto che l'infiltrazione dei concetti provenieti da Detroit sono sempre più invasivi.
E non è detto che siano ideee migliori.
Ci stiamo spostando, ogni giorno di più su piattaforme che non sono più le nostre.
Sembra che i veri "acquistati" siamo noi.
La gerarchia ci invita a continuare a "integrarci" ed a "condividere".
Peccato che dall'altra parte, delle nostre esperienze, non importa nulla.
Avevo sentito tempo addietro (in tempi non sospetti) che gli americani 'o comandano, oppure non ci stanno'.
C'è pertanto sempre un certo malumore, fastidio, nel gestire e/o sviluppare concetti non condivisi e/o non condivisibili, ma imposti.
Un altro aspetto che gioca a nostro sfavore sono le dimensioni delle aree produttive.
Qualsiasi nostra controparte ad Auburn Hill è sempre 10,20 volte più grande, con la stessa proporzione in fatto di personale.
Il nostro plant a confronto è irrilevante.

E anche questo ha la sua importanza.
Non può essere questa la nuova Fiat.

(5.1.2014)