mercoledì 27 maggio 2015

Impresentabili.


Un elettore ci può mettere tutta la più buona volontà, ma di fronte a certe notizie le forze vengono meno.
Si parla tanto di trasparenza delle persone e di pulizia tra le istituzioni, poi vieni a sapere che anche un partito in cui l'onesta dei rappresentanti dovrebbe essere una bandiera, vengono presentati candidati inguardabili.

Ora non voglio fare nomi né di uomini né di partiti, perché il problema non si deve porre in quel senso, ma la vergogna è notevole.

Sarà un disegno politico lucido e consapevole di allontanare le persone oneste dalla cosa pubblica e vivere solamente di faccendieri?
Ne ho il sospetto.

(27.5.2015)

Incomunicabilità in Vaticano



Non capisco.
In seguito al referendum sull'apertura al matrimonio civile a tutti i generi di coppia in Irlanda, il Cardinale Parolin inveisce.
"Indecenza, vergogna, contro natura, mostri!"
Strano.
Strano perché il principale del suddetto monsignore, un certo Papa Francesco, un giorno disse chiaramente ai giornalisti: "Gay? Chi sono io per giudicare loro!"

Forse esiste qualche problema nella comunicazione delle linee aziendali?

(27.5.2015)

martedì 26 maggio 2015

GialloSvezia




Terrificante carrellata di assassini psicopatici dispersi in una società dal welfare mirabile e dalle solitudini profonde.
Una indigestione di morte, sangue, lame, pistole e veleni.
E tra un cadavere e l'altro il libro è volato.

Più leggo scrittori svedesi e maggiore diventa la curiosità di capire quella strana gente.
Mi domando se, in quella remota nazione, ci siano all'anno più assassinii che a Milano o Napoli in un mese. Non credo.
Eppure i giallisti svedesi sono quasi ...inflazionati e producono delitti e gialli come una catena di montaggio.
Casi da psichiatria.

Ma poi i delitti sono tutti uguali, non c'è latitudine che tenga, a Montelusa, come a Ystad, ad Aosta come a Kiruna, in Sicilia come ai confini del circolo polare.

E se continuo a leggerli può darsi che, un poco, anche io sono un caso da manicomio criminale.

(26.5.2015)




lunedì 25 maggio 2015

Tragedia. La crisi in Grecia.



E' giusto avere i conti in ordine.
E' giusto un equilibrato rigore.
E' giusta una politica fatta con coscienza.

Ammettiamo la politica scellerata di una passata classe dirigente che a portato alla rovina un paese. Ma dobbiamo salvare la gente, la povera gente.

Portare al martirio un popolo, a chi giova?
Dov'è l'Europa dei popoli?
Vedo solo l'Europa di mercanti e speculatori.

E Tsypras, se vuole sopravvivere politicamente, deve fare qualcosa di ...rottura.
Prima che l'Europa pretenda il sangue dei greci, cerchi l'aiuto da chi è disponibile. A est.

Quello che succede oggi in Grecia potrà succedere a noi domani.

(25.5.2015)

giovedì 7 maggio 2015

La giostra degli scambi di Andrea Camilleri




Forse più banale di altri.
Forse più semplice e lineare, è stata una lettura scorrevole.
Il maestro incanta sempre anche se si osservano alcune perdite. Effetti collaterali della semplicità.
Maggiore attenzione alla lingua siciliana che rende la traduzione alle volte "bastevolmente disagiata".
E' necessario essere lettori fedeli e "scafati".  Iniziati.
E' il prezzo che è necessario pagare.

(7.5.2015)


domenica 3 maggio 2015

Tempesta di Lilli Gruber.




Dopo l'esperienza de "L'eredità" avevo curiosità di confrontarmi con questo libro di Lilli Gruber.
E' stata una lettura positiva, con molte luci e qualche ombra.
La storia è bella.
Hella e Karl sono i personaggi sui quali si sviluppa la vicenda. Hella di Nuemarkt (Egna-Bolzano) ricca e nazista e Karl falsario di Berlino che cerca di dare la fuga alla sua famiglia di comunisti e alla fidanzata ebrea. Le loro vicende si intrecciano, si ostacolano e poi si aiutano. Ma il loro destino è segnato.
Collocata negli anni 1940 e 1944 in Alto Adige, dove passava la linea di faglia tra le culture italiche e tedesche. Dove il fascismo è nemico ed il nazismo richiama protezione.
Ma la Germania vuole sopra di qualsiasi altra cosa gente da portare in guerra.
La guerra è una fornace che brucia genti, storie, cuori. Tutto deve essere finalizzato alla vittoria. Che non arriverà.
E' chiaro che la nostra scrittrice non vincerà mai un Nobel per la letteratura, neanche un "Pulizer". Forse neanche un "bancarella.
In certe descrizioni mi è sembrata abbastanza incerta. Rendendo evidente che non è il romanzo il suo mestiere.
Fermo restando che la storia è stata avvincente quasi fino alla fine.
Le ultime pagine mi sono sembrate chiuse in modo un poco precipitoso dando al lettore un epilogo un poco vuoto, scontato.


Ma nonostante tutto una lettura consigliatissima!


(3.5.2015)