giovedì 23 luglio 2015

Dimmi se credi al destino



Storia di una libreria italiana nel centro di Londra.
Ispirato ad una storia vera.

Ornella è una donna dal difficile passato, fatto di droga, centri di recupero, marito più di lei tossicodipendente.
La fuga a Londra la porta a gestire per conto di altri di una libreria.
Intorno un micro mondo fatto di strani esemplari di londinesi italiani (o italo-londinesi).
Una lotta per la sopravvivenza economica, culturale, sentimentale.
Una storia con un poco troppo di tutto: troppo sdolcinata, troppo romantica, troppo facile nella conclusione. 
Quella dove tutto ha una fine positiva. Dove, dopo tanto soffrire tutti sono perdonati, amati, salvati.
Un poco troppo di ...niente.

Ho fatto un poco di fatica a finirlo. 

L'ideale da leggere sotto l'ombrellone a cuor leggero, per non sentirsi troppo londinesi.

(23.7.2015)


domenica 19 luglio 2015

Shout! La vera storia dei Beatles




Veramente fantastico!

Sebbene sia un appassionato cultore di musica rock-pop, i Beatles non avevano mai fatto breccia nei miei interessi.
Li ho sempre considerati obsoleti, troppo obsoleti, Carucci, si ma niente di così fondamentale.
Errore!

La lettura di questo libro mi ha aperto un mondo totalmente nuovo che io ho sempre e  colpevolmente trascurato.
Il racconto, sebbene scritto in un italiano un poco antiquato, mi ha trascinato dalla prima all'ultima pagina. Ed è una storia lunga ed articolata. Ho impiegato molto tempo a terminarlo; ma per certe cose il tempo non è importante.

Ho fatto con loro un percorso negli anni sessanta, in Inghilterra e Germania, seguendo questi pazzi personaggi che hanno fatto una epoca senza quasi rendersene conto.
La storia dei primi anni dei giovani John, Paul e George, le loro bravate e le loro qualità. L'incontro  per formare i primi Beatles , in cinque. Tra loro figuravano anche il batterista Pete Best e l'enigmatico artista-bassista Stuart Sutcliffe.


I Beatles in Germania: Pete Best, George Harrison, John Lennon, Paul McCartney, Stuart Sutcliffe


L'avventura a Amburgo e l'incontro con Astrid Kirchherr grande artista che determinò lo stile del gruppo, dall'abbigliamento alle pettinature, dei primi anni di successo.
Il grande e sfortunato amore tra Stuart e Astrid.


Stuart e Astrid


L'arrivo di Ringo (chiamato così per la sua passione per gli anelli) durante la registrazione del primo ufficiale disco con il suo "accantonamento" perché ritenuto non all'altezza del compito: non teneva il ritmo! Un clamoroso errore di valutazione che in realtà fu immediatamente corretto.

Ed infine il grande successo, guidati da quel Brian Epstein definito il "quinto Beatles", genio e ingenuità, con mucchi di soldi gestiti in maniera sconsiderata oppure semplicemente neanche riscossi.
Infatti per un lungo periodo alcuni personaggi guadagnavano cifre maggiori degli stessi Beatles sfruttando il marchio concesso da Epstein in cambio di cifre ridicole.

George con Brian Epstein


Senza citare tutti quei personaggi che dietro le quinte, con un lavoro prezioso hanno reso il grande successo dei Beatles possibile. Uno su tutti il mitico George Martin, arrangiatore della EMI (casa produttrice) che trasformava, specie nei primi anni, le canzonette dei ragazzi di Liverpool in grandi capolavori. Il tutto senza nessun guadagno: infatti si riteneva solo un professionista al servizio e dipendente del produttore.

George Martin negli studi EMI di Abbey Road


Ammetto che verso la fine i quattro Beatles mi sono diventati odiosi, arroganti. Più che tutti John Lennon: tanto genio musicalmente, tanto cattivo nei rapporti con gli altri. Penosa la parte dove Yoko Ono entra nella vita di John e, automaticamente, ne viene espulsa la prima moglie ed il figlio Julian.

Comunque una grandiosa epopea di cui sono felice di esserne venuto a conoscenza. Peraltro su un libro (cartaceo) pubblicato da Oscar Mondadori nel 1980 (immediatamente dopo la morte di John), che mi è stato gentilmente prestato.
Ma da oggi è iniziata la caccia per acquisirne una copia.

Dalla fine della lettura è, ovviamente, iniziato l'ascolto "scientifico" di ogni brano. Inutile dire che ho scoperto gioielli superbi.

Mi dispiace di aver perso molti anni di ascolto.

(19.7.2015)












giovedì 16 luglio 2015

Destini incomprensibili


L'Europa ha preparato un percorso lacrime e sangue che neanche per la Germania del secondo dopoguerra era stato ipotizzato.
E pensare che la Grecia non ha fatto scoppiare due guerre mondiali e non ha ucciso sei milioni di ebrei.
Anzi. Proprio i tedeschi sono chiamati ad essere gli aguzzini.

Tutto sembra, fuorché giusto.

(16.7.2015)

lunedì 13 luglio 2015

Quando la diversità è un problema.


Lo sappiamo da sempre che l'Europa è un insieme di popoli, tradizioni, costumi, mentalità, punti di vista talvolta molto diversi tra loro.
L'Europa è stato teatro di infinite guerre, dispute.
Forse l'ambizioso programma della moneta unica è un miraggio, un sogno irrealizzabile.
Abbiamo forse scommesso sull'impossibile.
È impossibile far pensare alla stessa maniera un greco ed un finnico, un portoghese ed un lettone.
Quello che accade in questi giorni si ripeterà ancora.
Viviamo nell'Europa dei banchieri (tedeschi e luterani) e non in quella dei compromessi (greco-ortodossi).
Credo nell'ineluttabilità del ...grexit.
Credo nel ripetersi degli errori.

(13.7.2015)

giovedì 2 luglio 2015

Addio Grecia, addio!






Addio Grecia, addio.
Nessun margine, nessuna speranza.
Gli avvoltoi volano sopra alla gente. Che triste fine.
Tutti fermi sulle posizioni. Greci inclusi.

Tra poco anche esclusi.

(1.7.2015)