lunedì 2 gennaio 2012

Il Commissario Maigret



Ho appena finito di leggere l'ennesimo giallo di Maigret.
Lo adoro.
L'ho scoperto per caso leggendolo in ...inglese. Mi ha subito entusiasmato. Sono andato alla ricerca della traduzione italiana: "Sig. Gallet, deceduto". Da lì è cominciato tutto.
Ora, quando sono alla ricerca del relax totale, vado a "sgattare", nella mia biblioteca, tra i libri del Commissario alla ricerca di un titolo nuovo.
Ne possiedo già molti. Infatti devo girare tra le bancarelle di libri usati con l'elenco in Excel aperto nel mio BlackBerry.
Prediligo l'edizione Adelphi, gialla.

Abituato, come sono, a seguire telefilm polizieschi dove è sempre fatto un abbondante uso di strumenti tecnologici avanzati per localizzare, pedinare, intercettare, leggere una storia di Maigret è uno choc ...un simpatico choc.
Ci sono dettagli di appostamenti sotto la pioggia, con impermeabili zuppi e scarpe fradice. Anche se poi l'aspetto più esasperante è la pipa inesorabilmente spenta. Senza parlare poi degli inseguimenti a piedi oppure in bicicletta. Azioni che il Commissario lascia svolgere ai suoi sottoposti.
Il commissario porta il lettore, allo stesso modo, nei bassifondi di Parigi come come nelle case della borghesia di campagna.
Nonostante la devota disponibilità dei suoi collaboratori (gli ispettori Lucas, Janvier e Torrence), è lui che in prima persona deve entrare nell'ambiente dove si è consumato il delitto. Deve respirarne l'aria, parlare con le persone per coglierne lo spirito, il carattere, le inclinazioni.
Una persona che vive intensamente le vicende, le analizza.
Un grande psicologo.
Devoto alla sua signora. Nei dialoghi domestici è uso tra loro chiamarsi "Signor Maigret", "Signora Maigret". Un formalismo comunque carico di affetto. E in questi dialoghi, talvolta scaturisce la svolta dell'indagine.


Georges Simenon, il grande scrittore nato a Liegi nel 1903. ha ambientato queste vicende ispirandosi molte volte a fatti veramente accaduti, nella Francia degli anni trenta e quaranta. Inizia infatti la sua carriera come giornalista di cronaca.
La sua vicenda umana ha subito uno stravolgimento, alla fine della guerra, con l'accusa di collaborazionismo con i tedeschi occupanti e sostegno del governo Vichy. Fu costretto a riparare negli USA (nel Texas e successivamente nel Connecticut) poi, a metà anni cinquanta si trasferì in Svizzera.
Morirà a Losanna nel 1989
http://it.wikipedia.org/wiki/Georges_Simenon


Al nostro immaginario l'associazione con Maigret è, quasi automaticamente con Gino Cervi. Negli anni sessanta fu celeberrima la sua interpretazione del commissario. Fu un grandissimo successo televisivo.
Purtroppo ho recuperato qualche episodio(poco), ma ciò che ho visto non mi ha molto soddisfatto: sempre in ambienti chiusi, dialoghi lunghissimi.

Sono storie di altri tempi, dal ritmo lento: infatti non mi pare che al giorno d'oggi queste storie raccolgano grandi consensi.
Personalmente le adoro. Forse perchè in un mondo alla continua ricerca della velocità e della performance, Maigret è un personaggio del quale sento la mancanza.
Uno che annusa l'aria e si muove ... un passo dopo l'altro.

(2.1.2012)

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