martedì 17 febbraio 2015

Voglio Israele all'Expo 2015


Qualche giorno fa, in Torino, sono stato ...volantinato.
Generalmente accetto tutti i tipi di volantinaggi. Una rapida occhiata per capire di che si tratta, poi archivio in una tasca. Magari più tardi lo leggo con più attenzione.
Questa volta l'argomento era il boicottaggio di Israele all'Expo 2015.
Purtroppo non sono stato abbastanza veloce nel dire al ...volantinatore: "Perché?".

Ovviamente nel volantino si parlava di occupazione del territorio, di prepotenza.
Perchè? Penso io, che non posso nascondere le mie personali simpatie per il popolo israeliano, mi domando: perché boicottare un popolo e non manifestare direttamente al governo il proprio dissenso.
Allo stesso modo per cui non mi piace che al popolo greco facciano fare la fame per colpa delle malvessazioni di precedenti governi, allo stesso modo non mi piace la genaralizzazione.
È sicuro che al cittadino di Tel Aviv o a un contadino della Galilea, questo stato di cose non piaccia, tutti, indistintamente, vivrebbero volentieri una situazione di pace, senza essere continuamente indicati come ...malviventi. E' sicuro che vivrebbero tutti felicemente in una situazione di pace.

Inoltre, giusto per rimanere in tema, proprio loro sono tra quelli che hanno reso il deserto coltivabile. E tutti sappiamo quanto questo diventerà di anno in anno sempre più importante.

Poi mi viene una idea. Vado a ripescare un vecchio numero di Wired dove sono elencati tutti i partecipanti all'Expo di Milano. Tra questi c'è:

La Fererazione Russa che in Ucraina in questi mesi ha provocato una situazione di morte e distruzione di notevole entità.
Arabia Saudita dove in fatto di diritti umani siamo agli antipodi.
Iran dove potresti essere condannato alla lapidazione o al taglio di mani, piedi ....nasi.
Germania dove si sta lentamente affamando il sud dell'Europa.
Serbia, dove in fatto di genocidio non hanno nulla da imparare.
Voglio tacere per quanto riguarda gli USA.

E così potremmo andare avanti ancora per una decina di nazioni.
Non credo sia il caso.
Pertanto: se Expo vuol dire rispetto, collaborazione, sostentamento allora che sia fino in fondo.

Ai rivoluzionari (dai piedi al caldo): lavorate per l'intesa dei popoli, se ne siete capaci. Altrimenti ....a lavorare, ma nei campi.

(17.2.2015)

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