martedì 25 febbraio 2014

Italia, land of Renzi.




Un post su richiesta ...come le canzoni alla balera.

La possiamo considerare una scommessa con il destino, un patto con il diavolo.
Fare cambio la crisi con la bellezza della gioventù.
Il ritratto di Dorian Gray sotto uno scantinato, che invecchia, affonda sotto il peso del debito pubblico, mentre noi diventiamo giorno dopo giorno più virtuosi dei finlandesi.

L'illusione di parole ammalianti ci hanno portato, bendati, sull'orlo dell'abisso. Ora siamo soli con la responsabilità della scelta. Avanti, indietro, a destra,  mmmm...forse meglio a sinistra.

Talvolta in ufficio giungono giovani senza nessuna esperienza che con arroganza vengono a dirti cosa è giusto fare.
Ma come, sei arrivato oggi con decorrenza la settimana prossima ed hai già capito tutto? 
Nel mio caso accompagno gentilmente il genio alla porta ed affrancato con una bella pacca sulla schiena lo congedo.
Temo che in altre situazioni non sia così semplice.

Anche perché c'è una cosa in sono totalmente d'accordo: fallita questa occasione, per ben che ci vada, saremo colonizzati dal Beppe. Saremo falliti.
Fallito l'uomo, fallito un partito, salito uno stato.

Preoccupante che le figure che avrebbero dovuto dare peso specifico a questo nuovo governo abbiano fatto tutti un passo indietro. Anche quelli più vicini al ...progetto. Scrittori di successo, imprenditori del Made in Italy, figure di rilievo. Tutti a dire "no grazie". 

E quindi.
Non ci resta che incrociare le dita, toccarsi, chiudere gli occhi e buttarsi nell'abisso. Speriamo che il Matteo ci abbia dotato di un paracadute.

(25.2.2014)

lunedì 24 febbraio 2014

Torino: crocevia del mondo.




Era veramente tanto tempo che non percorrevo corso Giulio Cesare, a Torino, tra corso Novara e piazza della Repubblica.
Sono rimasto sconcertato dalla sensazione di extraterritorialità che ti prende da quelle parti. 
Scendendo corso Giulio fin dalla periferia verso il centro, la presenza di negozi italiani, con insegne italiane, si fa via via sempre più rarefatta.
Ma ad un certo punto diventa assente.
Vi sono moltissimi negozi con scritte in arabo, donne con il velo, uomini con la barba lunga. 
Chiariamo bene: non parlo di disordine e nemmeno di situazioni di abbandono. Lo stesso stato di cui ho memoria da quando ero bambino. Lo stesso teatro ma con attori differenti.
Poi attraversi piazza della Repubblica e trovi un sabaudo melting pot. Un punto di incontro di genti, paritariamente accalcate alle bancarelle di frutta e verdura. Tutti con gli stessi problemi: far quadrare il bilancio.
Poi entri in via Milano ed il panorama cambia.
Cambia totalmente la gente, le urgenze, i negozi, i prodotti esposti.
Così mi ritrovo in una realtà conosciuta. Si risale verso la Torino borghese, che non conosce ciò che si svolge a poche centinaia di metri.
E le vie di Torino diventano familiari e si allargano aprendosi a piccoli giardini che evocano ricordi di soste sotto alberi secolari in pomeriggi afosi.

Come cambia questa città, sempre agganciata alle evoluzioni della storia e della società. Sempre ricettacolo o asilo di gente bisognosa che si aspetta sicurezza. Come da sempre Torino è stata per coloro vi si rifugiano. 
Un crocevia del mondo.

(24.2.2014) 

venerdì 14 febbraio 2014

Pasticcio indiano.



Tutte le volte che qualche organo d'informazione tocca l'argomento "Fucilieri di Marina" a me girano a ...elica.
Principalmente perchè erano tranquilli a casa loro, ma per ragioni di puro interesse economico, sono stati rimandati indietro.
Indietro poi in una nazione tutt'altro che stabile e affidabile. Laggiù ci manderei un ex primo ministro, un ex ammiraglio nonché quegli affaristi di Finmeccanica.
Il tutto poi per un affare che comunque non è andato in porto.
E adesso tutti a promettere che li riporteranno indietro. Ipocriti.

Chissà cosa combinerà in terzo governo che si ritroverà la questione ancora aperta.
Che leve avrà in più rispetto a quello che ci ha appena lasciato.
Penso poche, se non nessuna.

(14.2.2014)

sabato 8 febbraio 2014

A voce alta. Il libro.


  

"Anche sei se sicuro di conoscere le persone, questo non ti da diritto di giudicarle."

Un libro romantico e duro al tempo stesso. Che ti mette sempre di fronte a questioni che portano a domandarti cosa avresti fatto, cosa avresti scelto.
Ambientato in Germania intorno ai fine anni '50.
Hanna Schmitze e Michael Gerg si incontrano casualmente, lui sedicenne e lei vent'anni più vecchia, iniziando una strana relazione fatta di sesso e letture. A voce alta.
Solamente molto tempo dopo Michael, che è uno studente in legge, scopre il passato di Hanna: una S.S. sorvegliante in un campo femminile, accusata di molte uccisioni.
Hanna però, a causa di una sua inabilitá e della vergogna che ne deriva, si accolla il massimo della responsabilità e della pena: Hanna è analfabeta.
Fermo restando che certi giudizi sulla storia non cambiano, è un libro che mi ha commosso e, inoltre, spinge il lettore a osservare la Shoah da un punto di vista opposto, a umanizzare chi era l'aguzzino anzichè le vittime. Non per niente in Israele questo film è stato accolto tra infinite polemiche (2009).
Ovviamente si tratta di una operazione fittizia, infatti le 'colpe' vengono ben distribuite ad ogni livello della società tedesca di quegli anni.
Di questo libro è stato tratto un film ben fatto, con una splendida interpretazione di Kate Winslet (altro che Titanic) Da vedere.


(8.2.2014)

lunedì 3 febbraio 2014

Robespierre ed il nuovo terrore.



Di Maio, Fico, Di Battista e compagnia! Parlamentari cinque stelle.
Voi non siete nulla.
Siete sodo culi che scaldano una sedia in parlamento. Fate solo numero.
Chi conta veramente è il vostro ...Padrone.
È lui che vi pilota, che vi comanda. Siete solo marionette.
Siete al servizio di un potere di cui voi siete esclusi.

Scatenate odio su ordinazione, create disordine a richiesta.
Tutto per colui che vuole ...la maggioranza.
Una nuova dittatura.
E chi non vi appoggia completamente è un nemico da abbattere senza pietà.
Augias, Daverio, Fazio, Scalfari, chiunque esprime perplessitá deve essere messo alla gogna.
Vuol creare un nuovo "Terrore", un novello Robespierre.

Ricordate la fine che ha fatto?

(3.2.2014)

Commento tecnico Mediaset Premium: inutile.





Ancora una volta la faziosità dei telecronisti Mediaset hanno colpito.
Dopo una partita interamente dominata dai bianconeri, il commentatore tecnico (Aldo Serena) è andato in brodo di giuggiole solo per i 10 minuti finali dell'Inter. L'ha definita una grande reazione da una grande squadra.
Per la Juventus che ha comandato la gara e ne ha disposto come ha voluto, solo frasi di circostanza.

Ma smettila!

(3.2.2014)