sabato 26 settembre 2015

Morte in mare aperto: un rapporto logoro

 


Il mio rapporto con il maestro attraversa un momento di logorio. Non riesco più a leggerlo con leggerezza d'animo. Oramai siamo come una vecchia coppia di coniugi che non hanno più margini per lo stupore.
Per una sfortunata coincidenza, il Natale scorso, ho ricevuto in regalo questo libro in  duplice copia: come una carta bollata, una ingiunzione di pagamento.
Infatti il racconto è rimasto in un angolo per tutto questo tempo, mentre la mora cresceva.
Poi il fatto che si tratta di brevi racconti, con cui non riesci a trovare il ritmo della storia che questa è già finita.
Se poi parliamo delle storie ...ho già finito.
Probabilmente progetti che non si concretizzavano, racconti senza una precisa idea di come finirli.
Tutti avanzi incompiuti, mozziconi o poco più.
Possiamo parlare di una operazione commerciale della Sellerio che aveva bisogno di qualcosa, qualsiasi cosa per l'imminente Natale.
Ma tant'è.

In effetti il titolo è profetico. Il lettore è abbandonato al largo. La morte, per fortuna, è rapida.

(26.9.2015)

domenica 20 settembre 2015

Processi concorrenti




Il mio blog si lagna di una certa trascuratezza, di una reiterata dimenticanza. Mi fa osservare che versa in uno stato di abbandono che raramente ha visto.
Vero. Lo trascuro.
Ma non lo faccio per cattiva volontà.
Forse è la mia limitata capacità celebrale che mi impedisce di gestire correttamente più processi concorrenti contemporaneamente.

Lo fatto perchè forse in altri "ambiti" (lavorativi) ho attraversato un periodo in cui ho scritto molto, cercando le parole, costruendo frasi alle volte contorte e inconcludenti. Altre volte più efficaci, pulite, chiare per dimostrare la bontà di una scelta, di una decisione oppure di una presa di posizione.
Quando la discussione è aperta, c'è da aspettarsi di tutto, Quindi orecchie aperte e attenzione massima. Ogni singolo messaggio deve essere pesato con attenzione.
Ma a me piace perdermi in diatribe. Fin tanto che la passione per quello che faccio mi brucia dentro, io combatterò per quello che adoro.
Fino allo stress.
E se stress è vita allora ...sia!

(20.9.2015)


lunedì 7 settembre 2015

La targa di Andrea Camilleri



Si legge in un'ora e mezzo andando piano.
Raccontino simpatico, ma niente più. Solo operazione commerciale.

Maestro, perche?
Pensa a quelli che lo hanno pagato.

(7.9.2015)

giovedì 3 settembre 2015

La ragazza del treno di Paula Hawkins





E' stato un libro cominciato senza eccessiva convizione, superficialmente.
Tanto è vero che ad un certo punto ho dovuto prendere carta e penna per annotare nomi, date, parentele.
E una volta che ho preso la misura della storia ...il treno è partito.
Ci sono 3 storie di donne intrecciate. Hanno problemi con il mondo: con il bere, con gli affetti e hanno tutte una visione deformata della realtà.
Ma il loro più grande problema è l'amore di uomini egoisti e violenti, dai quali sono comunque attratti irrestibilmente.
E questo provoca dolore. Fisico e psichico.
E' stata una lettura difficile, estenuante ma che non lasci scampo al lettore. Pagina dopo pagina diventa una morsa che si stringe sempre di più.

Un giallo strutturato in modo insolito ma dal risultato inaspettato.

(3.9.2015)

domenica 9 agosto 2015

La famiglia Karnowski e lo scontro generazionale.





Ho letto un libro veramente bello. Ponderoso ma coinvolgente.
Ambientato tra le ultime decadi dell'ottocento e la fine anni trenta del novecento.
La storia si sviluppa tra tre generazioni della famiglia ebrea dei Karnowski.
Il primo è David che vuole scappare dalla natia Polonia in quanto la ritiene terra arretrata e la sinagoga non all'altezza di accettare evoluzioni della dottrina. David guarda alla Germania, recentemente diventata una unica nazione, come luogo illuminato ed in corsa verso tutti i cambiamenti.
Emblematica la sua frase "Bisogna essere ebrei in casa e tedeschi fuori".
Il secondo è Georg che non condivide le scelte del padre. Non prende in considerazioni i sogni che David ha per lui, è segue una strada tutta sua.
Georg diventerà un famoso dottore e dirigerà con successo una famosa clinica. Questo non sarà sufficiente a riavvicinare padre e figlio.
Il terzo è Jegor: la figura più estrema. Rifiuta completamente la parte ebrea della sua famiglia e con l'aiuto dello zio Hugo Holbek, fratello della mamma ariana, si avvicina al nazionalsocialismo.
Dopo aver attraversato momenti (veramente) drammatici la famiglia Karnowski riesce a scappare verso gli Stati Uniti. New York.
Laggiù la vita non è semplice per nessuno.
C'è chi comunque si riafferma, chi si adatta e chi no. Jegor.
Egli sente fortemente la nostalgia di casa in Germania e per alleviare ciò frequenta circoli ariani e del NSDAP statunitensi che lo sfruttano e lo usano per azioni spionistiche e attentati. Fortunatamente i risultati sono maldestri.
Il finale è drammatico, ma da anche speranza per un futuro diverso, nuovo.

Interessante vedere come lo scrittore non usa ma definire i protagonisti politici degli anni trenta in Germania in modo chiaro. Il partito è chiamato "uomini con gli stivali", il capo è "quello coi baffi".



Se provassi a catalogare la letteratura nella quale sono inciampato nella mia vita si posso raccogliere un numero finito di argomenti.
C'è il triller, il giallo, che può essere svolto dalla parte di chi deve risolvere oppure da chi lo commette.
C'è il conflitto tra uomini per il denaro, il potere.
Ci sono le storie d'amore.

Esiste infine la storia che ruota sul conflitto tra le generazioni.
Il libro del quale scrivo oggi ha come elemento comune e ricorrente proprio questo conflitto

E' un tipo di letteratura che tutte le volte mi traccia, fin dalla prima lettura fatta su questo argomento: La valle dell'Eden di John Steinbek.
È un tipo di esperienza che tutti noi abbiamo fatto, nel confronto con i propri figli e che ricordano passati confronti con i propri padri.
La continua lotta tra una visione audace della vita è una conservativista, lo scontro tra chi vede una autostrada e chi una strada di montagna.
Certe volte penso fino a che punto è necessario evidenziare le difficoltà oppure lasciare fare a gente che oramai ha superato ormai da tempo la maggiore età.
Forse è proprio con l'incoscenza che si sono ottenuti i risultati inaspettati, che altrimenti sarebbero rimasti intentati.

Per contro, come si dice, a pensare alla grande si corre il rischio di sbagliare alla grande.

(9.8.2015)


giovedì 23 luglio 2015

Dimmi se credi al destino



Storia di una libreria italiana nel centro di Londra.
Ispirato ad una storia vera.

Ornella è una donna dal difficile passato, fatto di droga, centri di recupero, marito più di lei tossicodipendente.
La fuga a Londra la porta a gestire per conto di altri di una libreria.
Intorno un micro mondo fatto di strani esemplari di londinesi italiani (o italo-londinesi).
Una lotta per la sopravvivenza economica, culturale, sentimentale.
Una storia con un poco troppo di tutto: troppo sdolcinata, troppo romantica, troppo facile nella conclusione. 
Quella dove tutto ha una fine positiva. Dove, dopo tanto soffrire tutti sono perdonati, amati, salvati.
Un poco troppo di ...niente.

Ho fatto un poco di fatica a finirlo. 

L'ideale da leggere sotto l'ombrellone a cuor leggero, per non sentirsi troppo londinesi.

(23.7.2015)


domenica 19 luglio 2015

Shout! La vera storia dei Beatles




Veramente fantastico!

Sebbene sia un appassionato cultore di musica rock-pop, i Beatles non avevano mai fatto breccia nei miei interessi.
Li ho sempre considerati obsoleti, troppo obsoleti, Carucci, si ma niente di così fondamentale.
Errore!

La lettura di questo libro mi ha aperto un mondo totalmente nuovo che io ho sempre e  colpevolmente trascurato.
Il racconto, sebbene scritto in un italiano un poco antiquato, mi ha trascinato dalla prima all'ultima pagina. Ed è una storia lunga ed articolata. Ho impiegato molto tempo a terminarlo; ma per certe cose il tempo non è importante.

Ho fatto con loro un percorso negli anni sessanta, in Inghilterra e Germania, seguendo questi pazzi personaggi che hanno fatto una epoca senza quasi rendersene conto.
La storia dei primi anni dei giovani John, Paul e George, le loro bravate e le loro qualità. L'incontro  per formare i primi Beatles , in cinque. Tra loro figuravano anche il batterista Pete Best e l'enigmatico artista-bassista Stuart Sutcliffe.


I Beatles in Germania: Pete Best, George Harrison, John Lennon, Paul McCartney, Stuart Sutcliffe


L'avventura a Amburgo e l'incontro con Astrid Kirchherr grande artista che determinò lo stile del gruppo, dall'abbigliamento alle pettinature, dei primi anni di successo.
Il grande e sfortunato amore tra Stuart e Astrid.


Stuart e Astrid


L'arrivo di Ringo (chiamato così per la sua passione per gli anelli) durante la registrazione del primo ufficiale disco con il suo "accantonamento" perché ritenuto non all'altezza del compito: non teneva il ritmo! Un clamoroso errore di valutazione che in realtà fu immediatamente corretto.

Ed infine il grande successo, guidati da quel Brian Epstein definito il "quinto Beatles", genio e ingenuità, con mucchi di soldi gestiti in maniera sconsiderata oppure semplicemente neanche riscossi.
Infatti per un lungo periodo alcuni personaggi guadagnavano cifre maggiori degli stessi Beatles sfruttando il marchio concesso da Epstein in cambio di cifre ridicole.

George con Brian Epstein


Senza citare tutti quei personaggi che dietro le quinte, con un lavoro prezioso hanno reso il grande successo dei Beatles possibile. Uno su tutti il mitico George Martin, arrangiatore della EMI (casa produttrice) che trasformava, specie nei primi anni, le canzonette dei ragazzi di Liverpool in grandi capolavori. Il tutto senza nessun guadagno: infatti si riteneva solo un professionista al servizio e dipendente del produttore.

George Martin negli studi EMI di Abbey Road


Ammetto che verso la fine i quattro Beatles mi sono diventati odiosi, arroganti. Più che tutti John Lennon: tanto genio musicalmente, tanto cattivo nei rapporti con gli altri. Penosa la parte dove Yoko Ono entra nella vita di John e, automaticamente, ne viene espulsa la prima moglie ed il figlio Julian.

Comunque una grandiosa epopea di cui sono felice di esserne venuto a conoscenza. Peraltro su un libro (cartaceo) pubblicato da Oscar Mondadori nel 1980 (immediatamente dopo la morte di John), che mi è stato gentilmente prestato.
Ma da oggi è iniziata la caccia per acquisirne una copia.

Dalla fine della lettura è, ovviamente, iniziato l'ascolto "scientifico" di ogni brano. Inutile dire che ho scoperto gioielli superbi.

Mi dispiace di aver perso molti anni di ascolto.

(19.7.2015)












giovedì 16 luglio 2015

Destini incomprensibili


L'Europa ha preparato un percorso lacrime e sangue che neanche per la Germania del secondo dopoguerra era stato ipotizzato.
E pensare che la Grecia non ha fatto scoppiare due guerre mondiali e non ha ucciso sei milioni di ebrei.
Anzi. Proprio i tedeschi sono chiamati ad essere gli aguzzini.

Tutto sembra, fuorché giusto.

(16.7.2015)

lunedì 13 luglio 2015

Quando la diversità è un problema.


Lo sappiamo da sempre che l'Europa è un insieme di popoli, tradizioni, costumi, mentalità, punti di vista talvolta molto diversi tra loro.
L'Europa è stato teatro di infinite guerre, dispute.
Forse l'ambizioso programma della moneta unica è un miraggio, un sogno irrealizzabile.
Abbiamo forse scommesso sull'impossibile.
È impossibile far pensare alla stessa maniera un greco ed un finnico, un portoghese ed un lettone.
Quello che accade in questi giorni si ripeterà ancora.
Viviamo nell'Europa dei banchieri (tedeschi e luterani) e non in quella dei compromessi (greco-ortodossi).
Credo nell'ineluttabilità del ...grexit.
Credo nel ripetersi degli errori.

(13.7.2015)

giovedì 2 luglio 2015

Addio Grecia, addio!






Addio Grecia, addio.
Nessun margine, nessuna speranza.
Gli avvoltoi volano sopra alla gente. Che triste fine.
Tutti fermi sulle posizioni. Greci inclusi.

Tra poco anche esclusi.

(1.7.2015)

venerdì 19 giugno 2015

Scarcerazione di Corona.

Non capisco il motivo per il quale Fabrizio Corona dopo aver scontato neanche metà della pena, ora possa uscire dal carcere. 
Come è possibile che un giudice "declassi" la sentenza emessa 2 o 3 anni fa.
Solo perché il riconosciuto colpevole si è lamentato della durezza della vita in carcere.
Apperò.

Ma non capisco, vuol dire che il resto della popolazione carceraria invece in carcere sta benissimo?

(19.6.2015)

mercoledì 27 maggio 2015

Impresentabili.


Un elettore ci può mettere tutta la più buona volontà, ma di fronte a certe notizie le forze vengono meno.
Si parla tanto di trasparenza delle persone e di pulizia tra le istituzioni, poi vieni a sapere che anche un partito in cui l'onesta dei rappresentanti dovrebbe essere una bandiera, vengono presentati candidati inguardabili.

Ora non voglio fare nomi né di uomini né di partiti, perché il problema non si deve porre in quel senso, ma la vergogna è notevole.

Sarà un disegno politico lucido e consapevole di allontanare le persone oneste dalla cosa pubblica e vivere solamente di faccendieri?
Ne ho il sospetto.

(27.5.2015)

Incomunicabilità in Vaticano



Non capisco.
In seguito al referendum sull'apertura al matrimonio civile a tutti i generi di coppia in Irlanda, il Cardinale Parolin inveisce.
"Indecenza, vergogna, contro natura, mostri!"
Strano.
Strano perché il principale del suddetto monsignore, un certo Papa Francesco, un giorno disse chiaramente ai giornalisti: "Gay? Chi sono io per giudicare loro!"

Forse esiste qualche problema nella comunicazione delle linee aziendali?

(27.5.2015)

martedì 26 maggio 2015

GialloSvezia




Terrificante carrellata di assassini psicopatici dispersi in una società dal welfare mirabile e dalle solitudini profonde.
Una indigestione di morte, sangue, lame, pistole e veleni.
E tra un cadavere e l'altro il libro è volato.

Più leggo scrittori svedesi e maggiore diventa la curiosità di capire quella strana gente.
Mi domando se, in quella remota nazione, ci siano all'anno più assassinii che a Milano o Napoli in un mese. Non credo.
Eppure i giallisti svedesi sono quasi ...inflazionati e producono delitti e gialli come una catena di montaggio.
Casi da psichiatria.

Ma poi i delitti sono tutti uguali, non c'è latitudine che tenga, a Montelusa, come a Ystad, ad Aosta come a Kiruna, in Sicilia come ai confini del circolo polare.

E se continuo a leggerli può darsi che, un poco, anche io sono un caso da manicomio criminale.

(26.5.2015)




lunedì 25 maggio 2015

Tragedia. La crisi in Grecia.



E' giusto avere i conti in ordine.
E' giusto un equilibrato rigore.
E' giusta una politica fatta con coscienza.

Ammettiamo la politica scellerata di una passata classe dirigente che a portato alla rovina un paese. Ma dobbiamo salvare la gente, la povera gente.

Portare al martirio un popolo, a chi giova?
Dov'è l'Europa dei popoli?
Vedo solo l'Europa di mercanti e speculatori.

E Tsypras, se vuole sopravvivere politicamente, deve fare qualcosa di ...rottura.
Prima che l'Europa pretenda il sangue dei greci, cerchi l'aiuto da chi è disponibile. A est.

Quello che succede oggi in Grecia potrà succedere a noi domani.

(25.5.2015)

giovedì 7 maggio 2015

La giostra degli scambi di Andrea Camilleri




Forse più banale di altri.
Forse più semplice e lineare, è stata una lettura scorrevole.
Il maestro incanta sempre anche se si osservano alcune perdite. Effetti collaterali della semplicità.
Maggiore attenzione alla lingua siciliana che rende la traduzione alle volte "bastevolmente disagiata".
E' necessario essere lettori fedeli e "scafati".  Iniziati.
E' il prezzo che è necessario pagare.

(7.5.2015)


domenica 3 maggio 2015

Tempesta di Lilli Gruber.




Dopo l'esperienza de "L'eredità" avevo curiosità di confrontarmi con questo libro di Lilli Gruber.
E' stata una lettura positiva, con molte luci e qualche ombra.
La storia è bella.
Hella e Karl sono i personaggi sui quali si sviluppa la vicenda. Hella di Nuemarkt (Egna-Bolzano) ricca e nazista e Karl falsario di Berlino che cerca di dare la fuga alla sua famiglia di comunisti e alla fidanzata ebrea. Le loro vicende si intrecciano, si ostacolano e poi si aiutano. Ma il loro destino è segnato.
Collocata negli anni 1940 e 1944 in Alto Adige, dove passava la linea di faglia tra le culture italiche e tedesche. Dove il fascismo è nemico ed il nazismo richiama protezione.
Ma la Germania vuole sopra di qualsiasi altra cosa gente da portare in guerra.
La guerra è una fornace che brucia genti, storie, cuori. Tutto deve essere finalizzato alla vittoria. Che non arriverà.
E' chiaro che la nostra scrittrice non vincerà mai un Nobel per la letteratura, neanche un "Pulizer". Forse neanche un "bancarella.
In certe descrizioni mi è sembrata abbastanza incerta. Rendendo evidente che non è il romanzo il suo mestiere.
Fermo restando che la storia è stata avvincente quasi fino alla fine.
Le ultime pagine mi sono sembrate chiuse in modo un poco precipitoso dando al lettore un epilogo un poco vuoto, scontato.


Ma nonostante tutto una lettura consigliatissima!


(3.5.2015)



martedì 28 aprile 2015

L'umanità domenica pomeriggio.


Non voglio fare un discorso di parte. Ora non mi interessa il colore o la fede.

Sicuramente la bomba carta fatta esplodere all'interno di uno stadio è un gesto folle, da punire senza sconti. Da qualsiasi parte essa provenga.
Mi domando come abbia fatto una cosa del genere ad entrare all'interno di uno stadio durante un derby.
Un fatto sconsiderato fatto da uno scriteriato criminale.

Ciò non di meno mi ha impressionato il filmato preso dalle telecamere montate sul pullman di una squadra con centinaia di persone che inveivano contro dei giocatori.
E parlo di centinaia. Giovani, anziani, bambini.
Cosa sarebbe successo che per disgrazia un solo giocatore si fosse trovato a piedi in quella strada?
Lo avrebbero linciato?
Quanto era evidente la rabbia ed il disprezzo sui visi di quelle persone.

Come è facile condannare l'odio dell'ISIS e poi ringhiare in quella maniera.
Stiamo andando oltre il limite.

Mi tornano in mente le parole di Nonno: "All'umanità serve una guerra ogni 50 anni".
Forse aveva ragione.

(28.4.2015)

sabato 25 aprile 2015

Altre letture del mese di aprile 2015.




Numero zero di Umberto Eco.

Il professore Umberto Eco insieme al maestro Camilleri sono i massimi esponenti della letteratura italiana. Su questo non ho alcun dubbio.
Sulla base di questa affermazione è ovvio che le opere di questi scrittori, appena disponibili diventano "cosa mia".
Numero zero non ha le dimensione di passati lavori del professore ma è sicuramente uno scritto godibile che scorre senza nessun intoppo.
La storia si svolge all'interno di una redazione durante la realizzazione di un numero zero (il numero di collaudo del giornale, la pre serie) del giornale "Domani", nell'anno 1992, proprio quando Tangentopoli dava luogo ai primi scossoni sulla politica milanese prima e nazionale dopo.
Mirabili le descrizioni della messa a punto della "macchina del fango", di come si discreditano le persone, dell'arte della smentita è contro smentita.

Un gran bel leggere.





Il magico potere del riordino di Marie mondo

La domanda che mi ha accompagnato in questa, fortunatamente, breve lettura è stata ...ma l'editore di questo libro a cosa pensava quando ha deciso di investirci dei soldi dandolo alle stampe?
Mistero.
Probabilmente in Giappone ed in altri paesi dell'estremo oriente il libro ha un suo perché. Qui molto meno.
Mi può stare bene la riconquista della spazi, ma come e perché arrivare a quel punto non è nella cultura occidentale.
Si parla ripetutamente di sequenze infinite di Sacchi della spezzatura pieni di cose inutili: indumenti, giocattoli, attrezzi ginnici, intimo, specchi, elettrodomestici ..ecc ecc ecc.
Ma cosa ne è stato della raccolta differenziata, del riciclo, del riutilizzo, del piacere di conservare una cosa inutili per l'unico motivo di possederla.
La cultura giapponese è sicuramente grande, ma non è possibile esportarla così, pari pari, sui nostri costumi di vita. Siamo indubbiamente molto distanti e questo libro lo dimostra.

Commento in una parola: antropologico.





La banda degli amanti di Massimo Carlotto.

Libro dal titolo lieve ma dalla storia truce.
Inizialmente ho un poco stentato a trovare la lettura trascinante. Ma, ad un certo punto, tutto si è avviato in una storia veramente cattiva.
Ambientato nel ricco Veneto, dove si incrociano malavitosi dai gusti raffinati, borghesia povera  e politici corrotti.
Un insieme veramente interessante.
Un enorme neo. Questo libro non è l'inizio è neanche la fine di un sequel. Infatti la conclusione non è certamente definitiva e ha lasciato il racconto completamente ...aperto.

(25.4.2015)

domenica 12 aprile 2015

Sottomissione di Michel Houellebecq.





È stato un libro pesante ma affascinante.
Ambientato nella Francia del 2020 nel periodo delle elezioni presidenziali.
In una società decadente.
Per rispondere alla forte affermazione del Fronte Nazionale di Marine Le Pen, i partiti di centro e sinistra si alleano con il partito mussulmano da poco costituito ma già fortemente radicato.
È questo vince.
A questo punto il presidente eletto vuole fortemente un solo dicastero per il suo partito: quello dell'istruzione ed università.
È l'inizio di una nuova epoca per l'Europa. Una grande trasformazione della società.

Nel libro vengono sviluppate tesi che in altri post avevo già espresso.
Lo sviluppo della nostra società attuale, con le sue lotte per la parità sociale, hanno dato luogo ad uno sviluppo culturale importante, che non ha riscontro nelle comunità mussulmane, ma conferisce al tempo stesso una profonda debolezza: la contrazione demografica.
Al contrario nelle comunità fortemente patriarcali l'incremento demografico ha tutt'altro segno. Con la loro arretratezza culturale, la loro chiusura all'esterno e ad ogni novità, si sviluppano in numero.
Le conseguenze che si vedranno tra venti o trent'anni: loro saranno numerosi e diffusi.
Nel frattempo si saranno istruiti e piano piano andranno ad occupare ruoli sempre più importanti e di vertice.
Ma sempre nel segno della loro religione.

Anche in Italia siamo in questa condizione.
Se non peggio.

(12.04.2015)

lunedì 6 aprile 2015

Libri del mese di marzo '15



La regola dell'equilibrio di Gianrico Carofiglio



La professione di avvocato è senza compromessi. Anche se hai la certezza della colpevolezza dell'assistito , devi comunque assicurare il massimo della garanzia. Questo vuol dire cercare una assoluzione oppure una pena minore possibile. Cercare di individuare scappatoie, cavilli, che possano ritardare o invalidare il processo.
Anche se hai che fare con un colpevole.
Ma l'avvocato Guerrieri si trova a difendere in magistrato, un giudice, accusato della cosa più infamante per uno della sua categoria: prendere soldi in cambio di assoluzioni.

Il giudice detiene un grande potere: dare o togliere la libertà. In generale il potere viene accettato solo quando è totalmente trasparente. Quando si insinua un minimo sospetto, il potere diventa inaccettabile.
Per l'avvocato Guerrieri questo è un limite che non può essere superato.
Bel libro. Scritto con pulizia. La storia scorre benissimo ed anche le parti in cui c'è riflessione non sono pesanti ne lunghissime.
È stato il primo di Carofiglio, ma credo che non sarà l'ultimo.



La sposa giovane di Alessandro Baricco



Un libro inutile.
Non avevo mai letto nulla di Baricco. Penso che l'esperienza non si ripeterà.
La storia parte da un discreto spunto, ma nel corso della lettura diventa sempre più intricato. Inutilmente.
Vi è solo una persona chiamata con il suo nome di battesimo, il domestico, tutti gli atri sono chiamati con il grado di parentela. Questo, forse, per rendere la vicenda ancora più surreale e precaria.
Lo consiglierei solo ad un carcerato.



Atti osceni in luogo privato di Marco Missiroli



Buffo, divertente. Mi è piaciuto.
Tratta di una crescita erotico sentimentale tra Parigi e Milano.
Tra personaggi originali, a cominciare dai genitori, tra ricerca di lavoro e di libertà.
La lettura di questo libro è stata una bella esperienza.

(6.4.2015)

Addio Grecia

Sempre più sul baratro e con le residue speranze affidate a tedeschi e olandesi che ora pretendono la restituzione dei prestiti.
Tra l'indifferenza di tutti gli altri, Italia in testa, che potevano fare fronte comune. 
Invece ogni uno a guardare la punte dei loro piedi, pronti a dimostrare che si è sempre fedeli a Berlino.
Non è questa l'Europa che voglio. 
Peggio: non sono questi gli europei.

(5.4.2015)

domenica 22 marzo 2015

Pirelli vende ai cinesi.



È una pessima notizia.
Un altro supposto imprenditore, il Tronchetti-Provera, una azienda storica italiana, Pirelli, un capitale straniero che meno di chiunque altro è interessato allo sviluppo delle aziende in Italia.
Il nuovo padrone è unicamente interessato al marchio. E basta.
Il resto non conta. Non conta la storia, le fabbriche e la gente per cui lavorano. Lo sviluppo, la ricerca.
Un altro imprenditore nostrano, che poi è solo ed unicamente uno speculatore butta alle ortiche un patrimonio che è nazionale, di tutti noi.

E' una storia della quale ho già detto/scritto.
Fatto il jobsAct, tagliato su misura sugli imprenditori nostrani, cancellando anni di diritti conquistati, adesso che tocca a loro metterci il capitale che fanno? Scappano.
L'azione di Tronchetti dimostra la pochezza della categoria: tutto fumo.
Altro che investimenti, ricerca, invito al premier presso gli stabilimenti per condividere i successi.
Fuffa.
Aziende di prestigio sono anche in Germania, Francia, ma li ci sono i veri imprenditori, da quelle parte i cinesi non comprano. Chissà come mai.

I Leopoldo Pirelli, i Giovanni Agnelli, gli Adriano Olivetti non esistono più.
Senza gente di quel tipo, che comunque hanno guadagnato una montagna di soldi, non si va da nessuna parte.
E' l'Italia che diventa sempre più povera.

(22.3.2015)

venerdì 20 marzo 2015

Amore di padre.


Ci sono delle cose che non posso accettare, cose che mi irritano.
In un momento di crisi del lavoro come questo, sapere che una persona in una posizione di prestigio e di comando, il ministro delle infrastrutture, usa la sua posizione per sistemare suo figlio.
Amore di padre.
Ma poi, come di fa a pensare di compiere il fatto ed essere convinti che la cosa passi senza conseguenze. Considerato l'ambiente, prima o poi qualcuno, non soddisfatto delle scelte del ministro avrebbe potuto utilizzare l'informazione per colpire.

Ma, peggio di tutto, ci sono migliaia di giovani che lottano tutti i giorni per un lavoro. Per averlo o per tenerselo. Lavoracci sfruttati e sotto pagati. Mentre il figlio del ministro ottiene immediatamente una posizione impensabile per la stragrande maggioranza delle persone.

Questa per me è la vera indignazione.

(20.3.2015)

domenica 15 marzo 2015

Letti ultimamente


Ecco i libri che ho letto da metà febbraio ad oggi (proprio oggi).





Il vicequestore Rocco Schiavone è un romano de' Roma inviato per punizione a svolgere i suoi servizi presso il comando di polizia di Aosta. Persone burbera e gentile, come ce ne sono tanti nei libri gialli, ma cala senza problemi le mani sui malcapitati malviventi o no se per qualche motivo si dimostrano un minimo reticenti. Un manesco.
Tutto sommato libri leggeri e piacevoli.






1984 - Libro da brividi.

L'unico luogo al mondo in cui sei veramente te stesso, dove sei veramente libero è la tua mente, il tuo cervello.

Nel mondo di Winston Smith non è così. Il sistema riesce ad penetrare i tuoi pensieri. Riesce a farti credere che 2+2 è uguale a 5. 
Un incubo dalla prima all'ultima pagina.
Sarebbe riduttivo definire il libro di George Orwell solo di fantascienza, invece è stupefacente pensare che questo lavoro è stato costruito nel 1948, quando la realtà quotidiana non ispirava le facilmente tutte le sue deduzioni.
Lo scrittore ha costruito una società spietata e l'ha corredata di tutto un contorno di dettagli che completano una situazione di tensione.
I "due minuti d'odio", il bipensiero, il partito interno e quello esterno e, in contrapposizione, i prolet.
Un classico che non mi dato tregua. 
E poi ci sono molte cose valide ...oggi.




Descrizione ironia della Russia di Stalin. Una critica spietata.




Per un appassionato di elettronica e ...dintorni, è stato bello perdersi nelle storie di uomini e donne legate allo sviluppo del settore e della rinomata Silicon Valley.
Consigliassimo ai malati di tecnologia.

(15.3.2015)


sabato 14 marzo 2015

Dominazioni fantasma


Sebbene a me, come ho già detto numerose volte, il movimento 5 stelle non mi ispira nessuna fiducia, la dichiarazione di Alessandro Di Battista mi trova d'accordo.
Il fatto che la Germania sia l'unica nazione che tra un effettivo profitto dalla difficoltà delle economie del sud Europa, è indiscutibile.
Inoltre, in virtù del rispetto di patti scritti proprio da loro e firmati da tutti impedisce una uscita dai problemi economici meno traumatica.
Dire nazisti forse è troppo, ma dire che siamo sotto un controllo della signora Merkel non è un azzardo.
Una dominazione fantasma.

(14.3.2015)

venerdì 20 febbraio 2015

Olanda, arroganza e vergogna.




Al Sindaco Marino un consiglio, anziché andare a cercare colpe tra le istituzioni italiane:
a fianco della nota Barcaccia di piazza di Spagna esponiamo in bella evidenza un cartello con la descrizione multilingue di chi ha arrecato i danni oggi visibili.

E speriamo che i soldi risparmiati dagli olandesi finiscano in ...medicinali.

(20.2.2015)


martedì 17 febbraio 2015

Voglio Israele all'Expo 2015


Qualche giorno fa, in Torino, sono stato ...volantinato.
Generalmente accetto tutti i tipi di volantinaggi. Una rapida occhiata per capire di che si tratta, poi archivio in una tasca. Magari più tardi lo leggo con più attenzione.
Questa volta l'argomento era il boicottaggio di Israele all'Expo 2015.
Purtroppo non sono stato abbastanza veloce nel dire al ...volantinatore: "Perché?".

Ovviamente nel volantino si parlava di occupazione del territorio, di prepotenza.
Perchè? Penso io, che non posso nascondere le mie personali simpatie per il popolo israeliano, mi domando: perché boicottare un popolo e non manifestare direttamente al governo il proprio dissenso.
Allo stesso modo per cui non mi piace che al popolo greco facciano fare la fame per colpa delle malvessazioni di precedenti governi, allo stesso modo non mi piace la genaralizzazione.
È sicuro che al cittadino di Tel Aviv o a un contadino della Galilea, questo stato di cose non piaccia, tutti, indistintamente, vivrebbero volentieri una situazione di pace, senza essere continuamente indicati come ...malviventi. E' sicuro che vivrebbero tutti felicemente in una situazione di pace.

Inoltre, giusto per rimanere in tema, proprio loro sono tra quelli che hanno reso il deserto coltivabile. E tutti sappiamo quanto questo diventerà di anno in anno sempre più importante.

Poi mi viene una idea. Vado a ripescare un vecchio numero di Wired dove sono elencati tutti i partecipanti all'Expo di Milano. Tra questi c'è:

La Fererazione Russa che in Ucraina in questi mesi ha provocato una situazione di morte e distruzione di notevole entità.
Arabia Saudita dove in fatto di diritti umani siamo agli antipodi.
Iran dove potresti essere condannato alla lapidazione o al taglio di mani, piedi ....nasi.
Germania dove si sta lentamente affamando il sud dell'Europa.
Serbia, dove in fatto di genocidio non hanno nulla da imparare.
Voglio tacere per quanto riguarda gli USA.

E così potremmo andare avanti ancora per una decina di nazioni.
Non credo sia il caso.
Pertanto: se Expo vuol dire rispetto, collaborazione, sostentamento allora che sia fino in fondo.

Ai rivoluzionari (dai piedi al caldo): lavorate per l'intesa dei popoli, se ne siete capaci. Altrimenti ....a lavorare, ma nei campi.

(17.2.2015)

domenica 1 febbraio 2015

Presidente Mattarella





Cosa dire circa il nuovo presidente.
Personalmente non mi piace un gran che. Troppo ai margini dei movimenti e strategie, forse non completamente autonomo nelle scelte.
È comunque professore universitario di diritto costituzionale.
La sua esperienza politica non è sicuramente molto estesa, ma la preparazione accademica è sicuramente ponderosa.
A suo favore la "non-sintonia" verso Berlusconi, la sua opposizione alla legge Mammì, il contrasto all'ingresso di "ForzaItalia" nel partito popolare europeo. Non per niente l'ex Cavaliere ha inutilmente osteggiato il nome e ha cercato, anche qui inutilmente, di boicottate il voto da parte dei "suoi".

La storia recente ci ha dato presidenti eletti male, in seguito a numerose sessioni di voto, che si sono dimostrati i migliori, vedi Sandro Pertini, altri eletti bene, alla prima votazione, ma con presidenze discutibili, vedi Cossiga.
Generalmente l'uomo della strada (come me) conosce poco i presidenti neo eletti, ma poi in seguito alla frequenza quotidiana attraverso i notiziari, nascono legami che trasformano questi uomini nei "presidenti di tutti noi". Speriamo che questo succeda anche questa volta.

Molte volte l'incarico alla presidenza fa uscire caratteri forti imprevedibili il giorno della elezione. Spero che Sergio Mattarella ci stupisca con effetti speciali.

(1.2.2015)


domenica 25 gennaio 2015

Memoria gratuita. Polemica in piazza Castello.




In occasione della giornata della memoria, il prossimo 27 gennaio, è stato posto in piazza Castello a Torino un vagone ferroviario del tipo di quelli usati per le deportazione degli ebrei.
Questa è iniziativa del comune.
Il sovrintendente dei beni architettonici per la regione Piemonte, Luca Rinaldi, ha trovato l'idea non conforme con il luogo, in quanto la piazza è una delle maggiori espressioni del barocco in città. Inoltre ha commentato che se un cittadino avesse il desiderio di vedere un vagone ferroviario, la stazione di Porta Nuova è a pochi passi.

Non so fino a che punto, in questa polemica, arriva il credo politico, lo scavalcamento di competenze o la sola ignoranza.
Vorrei solo fare presente al sovrintendente un altro scempio il piazza Castello, determinato da un enorme manifesto pubblicitario, posto su un cantiere, che reclamizza un film ("Non c'è 2 senza te" commediola leggera con Siani, Belen e poco altro), che non sarà un capolavoro da oscar e che è molto di più un "pugno in un occhio"  nella piazza più barocca della città.

Forse perché la pubblicità ha in suo ritorno economico e la memoria collettiva no?

(25.1.2015)

martedì 20 gennaio 2015

Jony Ive e i sogni Apple



(Recensione per Amazon)

Ho trovato il libro di Leander Kahney  sull'esperienza professionale di Jony Ive molto interessante.
È stato divertente scoprire i retroscena di certi successi Apple, l'ambiente carico di tensione, lo stress, le idee risolutive.
Sono descritti anche i personaggi che, a fianco di Steve Jobs, hanno fatto della Apple una grande azienda, dove l'innovazione è sempre stata ragione fondamentale.
Non sono, peraltro, trascurati i giochi di potere, che in un ambiente così competitivo non potevano non essere al massimo.
In tutto questo Jony Ive ha determinato il raggiungimento di standard qualitativi altissimi anche su prodotti privi di grande successo commerciale. Il suo apporto è sempre stato quello di dover dare molto di più di un involucro alle idee di Jobs.
Il libro è da ritenersi il compendio di "Steve Jobs" di Walter Isaacson, più volte infatti viene citato.

È un libro che consiglio a chi, come me, è un estimatore dei prodotti della casa di Cupertino ed è interessato al l'approfondimento della conoscenza di ciò che sta dietro.

(considerazione fuori recensione)
Una amarezza in più: quanto è lontana Mirafiori da Cupertino?

(20.1.2015)


lunedì 19 gennaio 2015

giovedì 15 gennaio 2015

Cristianità e Islam: uomini contro




Gli attentati di Parigi hanno lasciato un segno. Una sorta di retrogusto amaro.
Penso che le nostre percezioni verso un certo prossimo saranno più come prima.
Sono di più le cose che ci dividono da quelle che ci uniscono.

La loro una cultura completamente basata sulla religione. Dove questa regola il governo, la legge e la giustizia.
Chi controlla la società fa parte di una casta che, in qualsiasi caso, è indiscutibile, ingiudicabile.
Irragiungibile.
Dove, forse, le loro sacre scritture sono divulgate e manipolate a piacimento.

La nostra invece è passata attraverso l'illuminismo, la rivoluzione francese, la lotta di classe, il suffragio universale.
Si è vero, anche di guerra, ma pure di "no alla guerra". Di eletti cacciati in malo modo.
Tutto si basa soprattutto sulla democrazia e la libertà di pensiero, di espressione, di comportamento.
Le leggi sono fatte da uomini per gli uomini.
Dove gli uomini e le donne hanno gli stessi diritti e la stessa dignità.

In entrambi i casi le scelte di campo e di religione o si condividono completamente oppure si rifiutano. Non possono esistere pensieri a mezza strada.
E' per questo che non credo a quei musulmani che prendono le distanze da fatti di sangue perpetrati in giro per il mondo. Nel loro intimo l'infedele deve essere sempre punito: una sharia personale.
Dove sono le voci dei moderati di rifiuto. Molte volte ascoltiamo espressioni del tipo che, tutto sommato, se la erano cercata. D'altro canto un musulmano non riproduce le fattezze di un dio o di un uomo, mentre da noi la riproduzione artistica, satirica, sacra è una espressione di convinzione, di libertà, di fede.

Integrazione.
Ma quante chiese cristiane ci sono in Arabia Saudita oppure nello Yemen? Quante ne rimarranno in Siria o in Iran? Quanti cristiani rimarranno in vita quando la follia di Boko haram sarà cessata?
Chi si sognerebbe di andare nel centro di Rihad e predicare il Vangelo in piazza: l'arresto immediato e la condanna a morte per proselitismo.

Qui invece ci affrettiamo a costruire moschee che poi diventano luoghi di aggregazione con scopi non proprio positivi. Talvolta diventano scuole di formazione per terroristi o sezioni di recrutamento.

Però.
In questa situazione dobbiamo trovare dei compromessi, convivere, dobbiamo fare i conti con la realtà. Bella o brutta che sia. Convinto come sono che i vincitori alla distanza non saremo sicuramente noi.
La nostra società è comunque stanca, dalle risposte fiacche.
Loro oggi sono pochi ma domani saranno la maggioranza. Se seminiamo tolleranza forse domani la convivenza sarà forse più rispettosa. Altrimenti sarà peggio. Dobbiamo tenere conto sempre che la società, la nostra società è sempre in evoluzione. Anche oggi.

Nessuna guerra può essere ragionevole. Gli affamati, i folli, sono loro che non hanno molto da perdere.
Poi fare la guerra a chi vede il paradiso nella canna del tuo fucile, non è cosa semplice e dall'esito scontato.

Tutto questo è valido oggi. Magari domani, dopo un altro attentato o sanguinosa azione il mio pensiero cambierà.
Spero di no.

(15.1.2015)

venerdì 9 gennaio 2015

Prospettive a lungo termine.


Ma dopo quello accaduto, chi si fida più dei musulmani. 
Chi si fida più dei moderati musulmani, che prendono distanze, ma fino ad un certo punto.
Chi si fida più di tutti quelli che ogni arrivano sulle nostre coste. Chi ci portiamo in casa.
Non sono qui per integrarci, sono qui per convertirci.
D'altro canto l'illuminismo è nato in Francia non in Algeria o Yemen o Iran.

Poi, vista la la forte loro natalità, cosa succederà tra 20/30 anni in Italia?

Non sono per nulla tranquillo.

(9.1.2015)

mercoledì 7 gennaio 2015

Pino Daniele, parte seconda.

Parliamo della napoletanità di Pino Daniele e di chi ha intorno.
Le esequie si svolgeranno a Roma.
La camera ardente è stata chiusa anzi tempo nonostante la considerevole coda di estimatori accorsi a vederlo per l'ultima volta.
Verrà sepolto in Toscana.
Napoli potrà tributare un breve saluto solo ad una urna.
Mi domando chi ha organizzato tutto questo.

Consideriamo inoltre le circostanze della morte avvenute in seguito alla presunzione di fare a folle velocità i più di 200 chilometri verso un ospedale romano mentre una ambulanza era a disposizione in dodici minuti.
Come riassumere tutto ciò: superficialità, una grossa parte di presunzione? 
Non mi posso immaginare la scena dove c'è una persona sotto infarto (dove ogni secondo è prezioso), una ambulanza pronta che in pochi minuti ti garantisce una buona percentuale di salvezza e la partenza in auto nel  sera verso l'ignoto.

Mi viene da dire solo una cosa: bravi!

È così ci siamo giocati un talento.

(7.1.2015)

lunedì 5 gennaio 2015

Pino Daniele.




Ciao Pino.
Una notizia sorprendente. Inattesa come è sempre qualcuno che che se ne va.
Ammetto: non ero un tuo fan, di quelli sfegatati. Però nel mio piccolo ti stimavo.
Alla stessa maniera in cui stimo la tua città. Un poco da lontano, ma con affetto, con tanti bei ricordi ancora negli occhi.


Pino Daniele (1955-2015)

(5.1.2015)



sabato 3 gennaio 2015

A Torino è un'altra cosa


La notte di capodanno l'83 per cento dei vigili urbani di Roma erano assenti. Scandalo.
La stessa notte, a Torino, su 750 vigili urbani chiamati in servizio gli assenti erano ...3 (di numero).
Forse qui un lavoro è ritenuto più importante.

A Torino è una cosa seria.

(3.1.2015)

giovedì 1 gennaio 2015

Riflessioni di inizio anno 2015


Mi sono appena ripreso dalle fatiche delle feste di fine anno.
E' il momento di un pensiero su quello che è stato l'anno passato e darsi un obiettivo di vita per questo appena avviato.

Lavoro
L'anno passato stato principalmente quello di Jeep Renegade. Un progetto che ha messo in ginocchio il sistema Direzione Tecnica di Mirafiori.
E' stato come un lungo inverno: ha mietuto vittime tra gli indifesi.
Non so bene come io sia sopravvissuto, ma è chiaro che nulla sarà per me più come prima. Intanto con un cambio radicale di mentalità all'interno dell'azienda: si è elevato il livello di spietatezza. Se non sei in grado, sei fuori.
Speriamo che questo sia almeno garanzia di lavoro. Comunque sempre più difficilmente in italia.

Figli
Il 2014 ha portato la laurea di Francesca. La prima della mia famiglia. Ne sono molto orgoglioso. Spero che il futuro e la fortuna siano generosi con Lei.
Giulio nel frattempo percorre strade maggiormente tortuose che allungano i tempi universitari.
In generale sono tutti alla ricerca di identità ed autonomia. Sarà per loro sicuramente molto difficile. Le condizioni del sistema Italia non fanno sperare ad una immediata soluzione del problema lavoro.

Perdite
Un grande “CIAO!” alla mia cugina Jenni. Vederla ancora tra i miei amici di FB mi da sempre uno strano senso di delusione, un poco perché questo la rende presente poi invece realizzo tristemente che non c’è più.

Amori
Quest'anno si era aperto con la preoccupazione sulle condizione fisiche dell'Anna . Per fortuna ad aprile tutto è rientrato. Questa esperienza a dimostrato in maniera ancora più evidente (semmai ci fosse stato bisogno) circa l'importanza che questa donna ha per me, per la mia vita, quanto sia …centrale.

Acquisti
Ammetto. Sono uno "switcher".
Più che una cosa brutta, è una cosa dispendiosa. Ho abbracciato la piattaforma oSX Apple.
Basta con Microsoft 8.1, ora si va con Yosemite. Ora è presto per stendere conclusioni.
Sicuramente il sistema operativo presente sul mio Mac Air è un ottimo sistema: facile e completo, leggero (per di più senza il  tormento dell’antivirus), durata della batteria ...eterna.
E' in corso una lunga migrazione, ma ho già avuto le mie soddisfazioni.
Cool and frendly


Anno nuovo vita nuova.
Cosa dire per quanto mi riguarda circa il 2015... Sicuramente abbattere il mucchio ingente di giorni di ferie non fruite nell'anno passato. Utilizzarli per lavori a casa, fare sport o più semplicemente per stare in giro e in contatto con le persone per me importanti.
Poter pensare maggiormente a me stesso ed a ciò che mi fa piacere fare.
Insomma, speriamo in un anno sufficientemente comprensivo di salute e lavoro per tutti. Che poi sono le uniche cose che contano.

Buon Anno.

(1.1.2015)