venerdì 29 aprile 2011

Social Mobility




Leggevo sul sito BBC.co.Uk un articolo relativo ad una particolare iniziativa del governo del Regno Unito.
Si tratta della 'social mobility'.
Sembra che gli inglesi si ritengano un poco fermi per quanto riguarda l'evoluzione sociale dei cittadini.
Ritengono infatti che in una percentuale altissima, di cittadini hanno una classe sociale identica a quella dei loro genitori (correlation between) . 
Il problema posto è quello di fare evolvere la popolazione verso livelli economici (material wealth) e culturali superiori.
L'articolo si sviluppa descrivendo una serie di iniziative e strategie (ed investimenti economici) per conseguire il risultato.
Ovviamente uno dei campi sui quali si investirà molto sarà la scuola, l'università, la ricerca.
E non solo.
Un popolo più istruito ha più opportunità, può arricchirsi, essere più sereno.

In ultima analisi pagare anche più tasse e consumare di più.

......

Tristezza.
Pensare che qualcuno si è posto il problema!
La fiera dell'ovvio?
Non per noi.

Da noi ti va ancora bene se riesci a mantenere il tenore di vita dei genitori. La vedo molto dura per i nostri figli.
Non vedo molte opportunità di sviluppo.
Non si vede impegno l'unica vera leva di miglioramento sociale: l'istruzione.
Non vedo un governo molto interessato al benessere della gente.

Da noi la 'social mobility' ha un segno meno davanti.

http://news.bbc.co.uk/democracylive/hi/house_of_commons/newsid_9447000/9447412.stm
http://www.bbc.co.uk/news/magazine-12279627
http://www.bbc.co.uk/news/uk-12225252

mercoledì 27 aprile 2011

La pancia al potere!



Scusate ma forse ne ho perso un pezzo.
Ma come mai un gruppo politico vorrebbe sparare ai barconi di migranti e poi si rifiuta di appoggiare un intervento militare contro quel regime che alimenta la migrazione.

Hanno paura di perdere obiettivi per fare il tiro a segno?

Non si capisce più quando la politica ascolta la pancia e quando ascolta il c..o! (ops! Scusate)

lunedì 25 aprile 2011

25 Aprile



...e dopo il 24...arriva il 25 aprile.
...e sono polemiche.

Oggi ci ritroviamo uno scontro tra opposte fazioni sulla leggittimità di una festività considerata fondante della nostra repubblica.
Sono riapparsi, dopo anni di oblio, i vecchi avversari.  Questi ora occupano ruoli di governo e pretendono di ridiscutere il ruolo e l'importanza del 25 aprile.

Inoltre.
In questi ultimi anni si assiste ad una specie di 'secolarizzazione' nei confronti delle festività civili italiane.
Vi è un allontanamento della gente dalle festività che fanno e costituiscono il substrato culturale comune di tutti noi. Vedi ad esempio il 4 novembre: al giorno d'oggi nessuno sa più che cos'è.
Vedi anche tutte le polemiche derivate dalla festività del 150 dell'Unita d'Italia.

Sarà forse vero che la lotta di liberazione non è stata proprio una lotta di popolo. Ma di una piccola parte di essa (purtroppo non c'era ancora il web, facebook , twitter).
Infatti Indro Montanelli, un 25 aprile di tanti anni fa, commentando la presenza di gente in  piazza Duomo a Milano disse: "Ci sono più persone in piazza oggi, di quelle che erano in montagna allora".
D'altro canto anche l'esercito della Repubblica di Salò non era più composta da 20 milioni di baionette. Le squadraccie non si muovevano tra il calore della popolazione. Ed erano 4 gatti anche loro.
In pratica, entranbe le parti sono state delle comparse di seconda fila nel drammatico evolversi degli avvenimenti di quegli anni.

E allora.
Provino le istituzioni a ricordare insieme quei momenti, drammatici per tutti, tenendo presente che quel momento è stato un punto di svolta per la nazione. Insieme si ricordino i caduti e, soprattutto, si ricordi che da lì è ripartita la ricostruzione e lo sviluppo che ci ha portato ad essere quello che siamo  oggi.
Non ha nessun senso fare riemergere le lacerazioni di quel tempo. Lacerazioni che provenivano da anni di guerre, lacrime e sangue.

Intanto ogniuno nel suo cuore porterà il suo più intimo sentimento.
"Viva la Resistenza!"

mercoledì 20 aprile 2011

"Facciamo cambio?"



Questa mattina, nel tragitto verso l'ufficio, ho preferito ascoltare "Obscured by Clouds".
Non me la sono sentita di ascoltare il solito GR1. In queste ore soffro una specie di nausea verso la politica.
Soprattutto nei confronti del disprezzo che la politica ha nei confronti del cittadino.
Un mese fa, quando erano chiari i problemi derivati dai danni riportati dalla centrale atomica di Fukushima in seguito al terremoto, il nostro ministro delle attività produttive dichiarava: "L'energia atomica è la nostra scelta!", oppure "Il nostro futuro è con l'atomo! Non si torna indietro".
Dichiarazioni senza se, senza ma.
Ieri sera il governo ufficializza l'abbandono della scelta di ricorrere alla costruzione di centrali nucleari.
.......Sospetto.
Il rischio determinato dal temibile referendum, che aveva il quorum alla sua portata, era disinnescato.
Il rischio dell'abrogazione della norma sul 'legittimo impedimento' è ora evitato.

Ora.
Un pensiero personale e discutibilissimo.

A me del 'legittimo impedimento' non frega niente.
Se un imputato non è presente durante i dibattimenti del suo processo, sono affari suoi. La sentenza finale rimane sempre una sentenza.
D'altro canto la preoccupazione del premier è solo per il danno di immagine dovuto alla diffusione nel mondo di immagini che lo ritraggono in una aula di tribunale.
Il resto è ininfluente.
Sul nucleare. Non credo che questo governo abbia la forza di lavorare per qualcosa che vedrà un effettivo utilizzo tra 20 anni. E poi vorrei vedere il governatori leghisti del veneto dire no ad un governo di destra alla costruzione di una centrale nucleare nel loro territorio con picchetti, blocchi e cariche della polizia!
Fra tutti è il referendum sull'acqua pubblica che, per me, è più importante. Perchè tocca tutti noi, le nostre tasche, la nostra salute.
In tutti i luoghi dove è già stato fatto un passaggio al privato, il servizio è rincarato a dismisura e, qualitativamente, è peggiorato.
Circa 2 o 3 anni fa la trasmissione "Report" aveva parlato dei problemi della popolazione del basso Lazio dove la privatizzazione dell'acqua potabile aveva portato molti più danni che vantaggi al cittadino.
La privatizzazione permetteva solo un vantaggio economico alle esangui casse dei comuni.
Su questo argomento regna un grande silenzio. Nessun partito alza la voce.
Gli unici sono l'IDV e il SEL. Ma fanno ancora troppo poco.

E se proponessimo uno scambio. 2 referendum in cambio di 1?
Niente nucleare, solo acqua potabile pubblica e il sig. B a casa durante i processi?
Discutiamone.

martedì 19 aprile 2011

Il villaggio globale




E' passato poco più di un mese dal terribile terremoto che ha colpito il Giappone. Il successivo Tsunami ha devastato ulteriormente la regione. Le fughe radioattive dalla centrale atomica di Fukushima hanno dato il colpo di grazia. La televisione ci ha portato a casa scene di distruzione mai viste prima.
Una vera rivolta della natura.

E' passato poco più di un mese. Ora le conseguenze di tutto ciò stanno arrivando anche da noi.
Non si tratta di nube radioattiva alle alte quote. Ma una cosa molto più "percettibile".

Le catastrofi naturali e non, hanno limitato, se non azzerato, la capacità produttiva dell'apparato industriale giapponese. Moltissime aziende produttrici di componenti elettroniche di base, non possono più produrre.

Dal mio punto di vista posso vedere l'evolversi della situazione principalmente su due prodotti, di per se insignificanti, ma che daranno luogo a conseguenze imprevedibili.

La prima situazione è la perdita totale dello stabilimento che produceva un particolare pigmento per verniciare le carrozzerie nei colori metallizzati scuri (circa metà della richiesta del mercato).
Forse questa sarà l'occasione di diversificare le colorazioni delle nostre vetture.

La seconda situazione è forse più grave.
La NEC ha perduto 4 dei suoi 6 stabilimenti. Tra i vari prodotti che uscivano da quei stabilimenti ci sono i display di piccole dimensioni. Questi sono utilizzati principalmente nel settore automotive.
Una applicazione tra queste sono le radio.
Si lavora attualmente per capire quali impatti sul pubblico si avranno nel caso di una consegna di una vettura senza radio di serie.
L'ipotesi è di fornire una specie di garanzia che, al ritorno della disponibilità, la vettura verrà corredata della sua radio di serie.

L'altra applicazione dei display di piccola dimensione sono i quadri di bordo.
In questo caso la situazione sarebbe molto più grave. Non è possibile consegnare al cliente una vettura senza strumento!
Ci sarebbe, per questo, uno stop alla produzione.
Questo vuol dire cassa integrazione, ferie anticipate e ....chissà cos'altro ancora.

I problemi descritti non coinvolgono solo l'industria nazionale, è un dramma globale.
Simili conseguenze toccheranno anche l'electronics consumer: si avranno quindi raffiche di aumenti per i prodotti elettronici.
La speculazione cavalcherà il problema.
Inoltre è necessario dire che la capacità produttiva giapponese era colossale e la perdita di questa avrà conseguenze tali da riportare l'economia internazionale verso una, seppur piccola, recessione.

Tutto questo dimostra che il villaggio globale è più piccolo di quanto possa sembrare. Un dramma abbattuto a migliaia di chilometri di distanza avrà delle conseguenze che colpiranno anche noi. Anche noi pagheremo parte del prezzo della globalizzazione.

domenica 17 aprile 2011

Siamo Fermi!



Talvolta, quando leggo cose come quelle riportate qui sotto, mi monta la rabbia.
Mi domando dove vivo.
Più dolorosamente mi domando cosa lascierò ai miei figli.

In questo paese ci guardiamo compiaciuti l'ombelico. Parliamo di "bunga bunga", qualcuno si inkazza con i giudici, ci preoccupiamo del nostro (ed esclusivamente nostro) benessere.

Poi inciampi in articoli come questi....e allora ti girano.


Sweden, Finland, Denmark, Norway, the Netherlands, Germany (13th), the United Kingdom (15th), France (20th), Austria (21st), and Belgium (22nd), among other countries, feature once again among the best performers worldwide, fully exploiting the latest technologies in their national strategies and daily activities. At the other extreme, countries such as Greece (64th) and, to a lesser extent, Italy (51st) remain less networked, even losing some ground from last year (down three and eight places, respectively). Both countries need to reinforce their market environment (90th and 82nd, respectively) and improve their stakeholders’ overall readiness to use new technologies (91st and 64th, respectively), while increasingly moving ICT usage and diffusion to the center of the national agenda (108th and 113th for government readiness and 62nd and 89th for government usage for Greece and Italy, respectively).

Uno spettacolare gomito a gomito con la Grecia. Meglio di noi Malta, Cile, Slovenia e Algeria.
.........
In questi momenti consigli a chi verrà dopo te di trovare soluzioni altrove, lontano.
La guerra qui ...è persa.
(articolo sul World Economic Forum tratto da wired.it)

sabato 16 aprile 2011

Vik! Restiamo umani.



Un post un poco scontato....ma doveroso.

Posso considerarmi tra i pochi che di Vittorio Arrigoni possono dire: "Non lo conoscevo!"
E di questo mi dispiace.
Un vero testimone del nostro tempo. Una persona che non ha fatto parole:ha fatto una scelta...molto difficile.
Da tre anni viveva a Gaza City. Un luogo descritto come tra i più desolanti esistenti.
Vik ha deciso di vivere lì, condividendo con la popolazione una vita dura.
Il suo blog è di frontiera, combattente, da leggere.
http://guerrillaradio.iobloggo.com/

Posso essere d'accordo o no con la sua presa di posizione, d'altro canto non ho mai nascosto le mie profonde simpatie per il popolo israeliano (questione sulla quale magari un giorno scriverò), ma l'uomo ha fatto una scelta. Una scelta difficile.
In un mondo pieno solo di inutili proclami questo è un gesto da considerare importante.
Da ricordare.

mercoledì 13 aprile 2011

Il deputato servente




Una volta i Politici erano quelle persone conosciute principalmente per la loro abilità di annusare l'aria. Capire al volo come potrebbe evolvere la situazione e dove era meglio farsi trovare nei momenti giusti.
Erano liberi pensatori, pronti a fare scatti in avanti. Desiderosi di far nascere una corrente. Con la voglia di emergere.

I tempi cambiano.
I politici stanno scomparendo. 
Il "Porcellum" ha fatto i suoi danni. Al suo posto arriva il deputato servente.
La sua missione è ossequire il suo Signore. Le sarà fedele fino alla fine, sebbene è chiaro che rappresenta un'epoca destinata a scomparire (questo è più di un augurio).
Forse la poltrona, la sua posizione, durerà tutta la legislatura. Ma dopo e lui lo sa, è finita.
Ma non importa: avrà il suo tornaconto economico.

Questa è la politica è fatta solo da mercenari. Politici che offrono servizi ... fino al termine della loro utilità.

Un politico al servizio del Signore non è al servizio del paese.
Un politico che guarda solo verso l'alto, non ha tempo di guardare la gente.

Il loro scopo è quello di svettare come più ligio servente. Più intransigente e ortodosso nel divulgare (imporre) il desiderata del Padrone.

Ogni popolo ha la politica che si merita.

.........

Penso che sia necessaria una legge dove l'eletto non dovrebbe avere, come patrimonio personale, più di tot di soldi. Al fine di non dare un prezzo alla politica.

martedì 12 aprile 2011

Viaggio nella paura! Compagno Yuri.




50 anni fa un piccolo uomo è stato sputato fuori dall'atmostera ed ha vagato per una ottantina di minuti nello spazio.

In quei minuti tremò di paura e di freddo.
Il ritorno a casa era solo una questione di fortuna.
Quel viaggio poteve essere l'ultimo della sua vita.
Un viaggio per niente goduto. Altro che osservare lo spazio infinito intorno a lui, solo a fissare quella palla azzurra che lo aveva espulso.
Non c'era nulla di romantico.

Poi la spinta cessò. La parabola aveva toccato il vertice. Si scende. Fifa nera.

.......

Yuri è tornato... Eroe del CCCP.
Yuri ...che culo!



(Yuri Gagarin. Liberamente ....immaginato.
L'umanità ha sempre bisogno di uomini coraggiosi.)

lunedì 11 aprile 2011

Golf nel Deserto



Gli italiani sono sempre stati europeisti.
Forse perchè hanno sempre sperato che potesse esserci qualcuno pronto a metter mano ai problemi che i nostri governanti non sono in grado di risolvere.
Forse per sentirsi un poco tedeschi. Per sentirsi un popolo normale.
Non che la cosa mi sorprenda particolarmente, in questi giorni di scontri tra partner su problema dei migranti, vivo comunque una sorta di delusione.
Forse oggi gli italiani sono meno europeisti.

Dopo che si è capito che questa è una europa senza coordinazione, cooperazione e mutuo soccorso, è balzato evidente che questa è anche una europa senza idee.

Un atteggiamento destinato ad affondare un sogno importante per dare un futuro alle generazioni prossime.
In effetti questa è, ormai, solo l'Europa dei mercanti e dei speculatori. Sempre meno l'Europa dei cittadini.

Ho seguito la vicenda con l'attenzione che mi è possibile su diverse fonti di informazione. Ho seguito la peregrinazione dei vari ministri italiani in giro per il vecchio continente e per il nord Africa alla ricerca di una qualche via d'uscita: senza successo.
Non voglio neppure fare un discorso di politica interna. Non so che risposta avrebbe potuto dare un governo di sinistra.
Ma mai, in tutta questa vicenda,  ho sentito una volta ipotizzare una soluzione degna di essere considerata.
Un continente preme alle nostre porte e da noi non si sa assolutamente che cosa fare.
Gente che scappa dalla fame, o dalla guerra. Oppure cerca solo un futuro migliore. E sul cosa dire, noi non sappiamo. Deludente.

Mi hanno fatto cascare le (diciamo) le braccia la dichiarazione del presidente della Repubblica Federale Tedesca che proponeva come soluzione la necessità di portare il benessere nei paesi di origine dei migranti.
(....quando si dice genio)
Pensa. Si potrebbe portare in Somaglia i campi di golf, case da gioco in Cirenaica e Tunisia. Detassare le zone subsahariane. Ed al presidente tedesco una bella villa nel Darfur.

domenica 10 aprile 2011

Analogico vs Digitale



Perché in Libia c'è la rivoluzione e in Italia no? La ragione è che i libici si informano in Rete e noi con la televisione. (da un tweet di B.Grillo).

giovedì 7 aprile 2011

Sogni infranti.....



Ne avevo il dubbio, espresso in un precedente post.
Oggi la certezza: fare acquisti su internet può essere pericoloso. Si può essere esposti a truffe di vario genere.
Chissà che brutto colpo.
Ci teneva tantissimo ad una villa a Lampedusa.
Liquidata quella in Sardegna, poteva essere una alternativa.
Invece no.
La villa tanto sognata è costruita su terreno demaniale....abusiva per intendersi.
Comunque messa in vendita ..... e chi ci capita....quello che ha costruito Milano2 e Milano3.
Uno che in fatto di truffe, nessuno le mangia in testa .....(opss).

Ma dove andremo a finire!!!!

http://www.corriere.it/politica/11_aprile_07/berlusconi-villa-lampedusa_1749164c-60f5-11e0-9e67-aae4bf36a1a3.shtml

mercoledì 6 aprile 2011

200 anime.



Intercettazioni, processo breve, allargamento della maggioranza, Geronzi, Schalke04, Fukushima, Alonso, Rubygate, crisi, Lele Mora, Sarah Scazzi, opposizione.....

In una notte di buia, fredda, da paura ..... 200 corpi vanno a fondo, in un mare questa volta bastardo.

Respingimenti, profughi, campi di raccolta, invasione, fogli di via, Lampedusa....un futuro migliore.

Non doveva finire così....

martedì 5 aprile 2011

Sogno autostrade deserte....



Questa è stata una sera di inferno sulla tangenziale di Torino.
Uscito dall'ufficio mi sono fatto una bella ora di coda, da sud verso nord. Circa 6 o 7 chilometri.
Peggio è andata a chi da nord andava verso sud. La coda iniziava al Villaggio Olimpia (Settimo Torinese) e finiva allo svincolo di Corso Francia (circa 18 Km).
Quello che fa molto inkazzare è che gli ausiliari del traffico ti avvertono della presenza di coda solo quando ....ci sei dentro con tutte le scarpe.
E mentre sei lì, fermo, pensi e rifletti sulla cretinaggine di noi automobilisti.

1) La coda è la sommatoria dei tempi di reazione di ogniuno.
2) Se la velocità del flusso di auto si abbassa drasticamente e poi riprende una discreta velocità, si tratta di coda dovuta al traffico.
3) Se la velocità del flusso diminuisce gradatamente fino a fermarsi è coda da incidente.
4) Con molto traffico la corsia più pericolosa è quella di sinistra. L'andatura è a scatti ed è la più congestionata.
5) La corsia di destra scorre ad una velocità più bassa (quella dei camion), ma è costante (nonostante ciò la corsia di sinistra ha sempre un grande appeal).
6) Se in caso di grande traffico ci fosse un limite a 70/80 Km/h non ci sarebbe mai coda.
7) Il 95% dei veicoli in strada trasportano una sola persona. Il car-pooling dovrebbe diventare legge....come a Cuba. Si risparmierebbe i 4/5 di carburante.
8) La polizia stradale è allergica al traffico.
9) Sulla corsia di emergenza sono possibili i 130 Km/h.

10) Quando arrivi a casa hai poco da essere contento....domani si replica.
E come quel gioco con il quale non puoi vincere, non puoi pareggiare....non puoi nemmeno smettere di giocare.

(Tristezza)

lunedì 4 aprile 2011

The Wall




Venerdì sera mi sono stati offerti 3 biglietti per assistere allo spettacolo di Roger Waters "The Wall", che si teneva al nei dintorni di Milano.
Con malincuore ho dovuto declinare l'offerta.

Sabato pomeriggio, in un negozio nei pressi del centro di Torino mi sono imbattuto nel vinile di "The Wall" dei Pink Floyd.
Me lo sono portato via. Non è stato tenuto proprio benissimo, ma non potevo lasciarlo.
Sabato e domenica l'ho ascoltato più volte.
Si è trattato di un bel balzo all'indietro.


The Wall... il muro.
Opera (perchè di questo si tratta) nata nel 1979 come denuncia dell'incomunicabilità tra le generazioni.
Ha vissuto un ulteriore sucesso in occasione della caduta del muro di Berlino.
Oggi Waters ripropone il lavoro in chiave più attuale.
D'altro canto di muri ce ne sono sempre e sono tanti: il canale di Sicilia, il valico di XXmiglia.
I muri possono essere l'egoismo, il razzismo, le nostre chiusure mentali. Vuol dire anche caste, lobby.

Dietro il muro ci sentriamo protetti, ma non vediamo l'altra parte.
Tirare su muri vuol dire isolarsi, vuol dire stare fuori dai movimenti.

Tirare su muri vuol dire fermarsi...e fermarsi è un poco morire.


venerdì 1 aprile 2011

Lac Leman ....Parbleu!



E' finita una settimana disastrosa.
Finalmente a casa.
Due parole con la mia Signora, doccia.
E sotto la doccia scorre come un film la settimana.

Una delle immagini più divertenti della settimana (i miei parametri in materia sono scarsi) è il sig. B che arringa la folla in un'isola italiana in mezzo al Mediterraneo.
A parte il fatto che trovo sempre di cattivo gusto l'esibizione del  suo potere economico. Però non mi era ancora capitato di sentire che è possibile acquistare una villa da 500 mila euro in una notte e su internet.....quasi quasi questa notte ci provo anch'io.

Parte la sequenza di promesse:
1-Defiscalizazione e trasformazione dell'isola in una zona franca.  Al pari di Livigno.
2-Casinò a gogò
3-Campi da golf.

Oibò!

Vuoi dire che con queste iniziative scompare il continente che spinge alle nostre porte, un continente dilagniato da guerre e carestie?
Vuoi dire che dall'orizzonte non si vedranno più migranti e carrette del mare?
Apperò!!!

Per me se il Sig B avesse le palle, a sue spese, dovrebbe prendere tutta Lampedusa e trasferirla nel mezzo del lago di Ginevra.
Lassù certe promesse avrebbero un senso e... un mercato.