martedì 28 giugno 2011

No TAV forever !



No Tav!
E' un grido di guerra, un allarme, un urlo di disperazione.
No Tav è la lotta per sopravvivere di un popolo.
Una lotta contro un'opera inutile, che non fa l'interesse nostro, ne tanto meno della Val Susa.

Anni addietro ho frequentato molto la valle. Ritengo che sia bella e sfortunata.
Certo, da lontano è facile compiacersi dell'inizio lavori per la costruzione di questo mostro, ma quando sei lì in mezzo la musica è diversa.
Già oggi, dove bassa valle è larga meno di mezzo chilometro, scorrono due statali, una ferrovia e una autostrada.

Uno dei tanti posti che adoro della val Susa è la Sacra di San Michele. Un luogo mitico e carico di suggestioni. Sono rimasto impressionato da come là sopra sia così fortemente udibile il passaggio di un treno e dei camion. Le pareti delle montagne provocano un eco terribile.
Parliamo di un lavoro che durera circa 25 anni, che sposterà tonnellate e tonnellate di materiali sulle strade, disseminando polvere di ogni tipo di mareriale...inerte e non.
Non posso immaginare cosa vorrà dire vivere in valle tutti i giorni, tutto l'anno..... per 25 anni
Per portare che cosa? La frutta dalla Spagna a costi minori, oppure 4 gatti a Chambery in 75 minnti anziche 150.
Fatela passare in Svizzera....poi vediamo cosa ne pensano lassù.

Ed intanto la nostra cantieristica ed i nostri porti muoiono.

Lasciamo in pace la Val Susa, ha già pagato troppo.
Potenziamo quello che c'è.
Non uccidiamola con un'opera......INUTILE.

Ma oggi sarà un'altra giornata di lotta. No Tav!

(28.6.2011)

giovedì 23 giugno 2011

L'anello debole



Storia Vera. Presso agenzia assicurativa.

"Buongiorno"
"Buongiono, sono qui per il rinnovo. Ho ricevuto la notifica."
"Ah, bene. Ecco.... come potrà notare c'è stato un ritocco del premio...."
"Ritocco!!!! ma questo premio equivale ad un decimo del valore della vettura! Non è un ritocco è una stangata!"
(sorrisetto)"Beh,.. sa com'è, tutte le assicurazione hanno apportato aumenti....."
"Cosa!!! Cosa vuol dire che hanno tutte aumentato...!!!! Altro che concorrenza....questo è un cartello! Poi questa cifra assicurativa per una Seicento??!!!"
(un poco meno sorridente) "Cosa vuol dire? Anche una piccola vettura può ammazzare qualcuno!"
(molto inkazzato) "Anche se le tiro in testa un triciclo la posso ammazzare" .

Questa è la concorrenza in Italia.
Le assicurazioni fanno cartello, i distributori di benzina si differenziano per pochi centesimi di euro ed il cittadino....paga.

Siamo sempre preda di un sistema che se ne frega di fornire il miglior servizio ad un prezzo più accessibile. Siamo l'anello debole della catena, anello dal quale si può prendere senza problema.

.......e pensare che volevano privatizzare anche l'acqua potabile.

Per la cronaca.
Per l'assicurazione ho spuntato un prezzo ancora minore di quello dell'anno scorso. Fanculo!

(23.6.2011)

martedì 21 giugno 2011

Nessun valore



Ammetto. Non ho una grande simpatie per i musulmani.
Mi sono sempre sembrati ... oscuri, come quelle persone che dicono una cosa ma ne pensano un'altra.
Ho sempre avuto l'idea personale (ripeto ... personale) che non sia nei loro obiettivi l'integrazione. Ma, al contrario, siano qui per integrare gli altri.
Poi c'è il mio personale rifiuto ad accettare una struttura familiare dove una parte comanda è l'altra serve.
Dove una parte ha tutti i diritti e l'altra ha tutti i doveri.
Una società che esalta il martire, premiato con la disponibilità di un numero incredibile di donne.

In tutto questo si inserisce la vigliacca azione di prendere una bambina e usarla come bomba per uccidere.
Mi ha colpito anche l'uso propagandistico con cui chi, scampato alla morte, ha mostrato il trofeo.
Una povera bambina. Sola ed indifesa in un mondo in cui la sua vita non ha nessun valore.

(21.6.2011)

domenica 19 giugno 2011

Una città nella città



Mi capita talvolta, di passare in Lungo Stura Lazio a Torino.
E' sempre stato un luogo ai margini della città, Torino nord, la periferia più periferica. Dove il degrado e l'abbandono sono sempre stati più evidenti.
Da qualche anno la striscia di terra tra Lungo Stura Lazio e le sponde del torrente Stura brulica di vita.
In quella fettina di terra è sorta una baraccopoli, che cresce sempre di più.
E' abitata, penso, quasi totalmente da rumeni.
Case costruite in legno, con tetti di nylon. Non so se c'è la corrente elettrica, visto che non si vede nessun palo dell'ENEL. Non è possibile immaginare l'inverno ai bordi di un corso d'acqua.
Io non posso sapere quale è il livello di degrado all'interno di questa piccola città.
Non so se in comune ne abbia il controllo, per quanto riguarda l'anagrafe o solo per la sicurezza.

Tutte le volte che passo da quella via mì domando solo: come possiamo permettere tutto ciò?
Come può il comune, la provincia, permettere che degli esseri umani vivano in questa situazione?
Come possiamo permettere ai bambini di crescere in un simile squallore?

Quello che preoccupa è che questa città continua, di settimana in settimana, a crescere.
Non ho una soluzione in tasca... è ovvio. Ma se il trend è questo, tra poco, tutto ciò diventerà una vera bomba.

(19.6.2011)

mercoledì 15 giugno 2011

Tempo di vivere.



In questi giorni il mio corpo mi ha fatto sapere che, forse, così non si poteva andare avanti.
Nulla di grave. Giusto il caso di fare un pit-stop.

Sono quindi passato per ambienti che non ho mai frequentato.
Pieni di gente, molti anziani, ma anche qualche giovane.
Luoghi dove non vale la precedenza a chi arriva prima, o di chi è più teutonicamente organizzato.
La lista prevede priorità a chi stà peggio.
Una delle poche situazione in cui sei contento di essere ultimo e di passare quando nella sala d'attesa non c'è più nessuno.
Esiste una umanità dalla quale ci riteniamo estranei, situazioni lontane, di vera sofferenza, a cui pensiamo di non appartenere.

Sbagliato.

Noi viviamo senza guardarci veramente intorno, sempre orientati a guardare se stessi e le proprie piccole cose.
A urlare i nostri diritti, star dietro ai nostri miseri puntigli.
Dovremmo ogni tanto sederci per qualche ora in una sala d'aspetto di un pronto soccorso o di un DEA... e osservare le persone.
Pensare che non siamo diversi da loro.

E dopo aver trovato "lo zero", ripartire.
Ed anche la pioggia diventa una splendida scoperta.

Forse è quella la vera guarigione.

(15.6.2011)

lunedì 13 giugno 2011

Sala d'attesa . Il giorno dopo



........allora cambiare si può!

Oggi è una bella giornata. Non ci credevo.
Ed ora al lavoro.....

(13.6.2011)

domenica 12 giugno 2011

Sala d'attesa



I dati di affluenza alle ore 12 parlano di un buon 11.6%.
Di un "buon"?
Meno male che gli argomenti non erano fumosi o di interesse di una piccola parte della popolazione.
Si parla di interessi della maggior parte dei cittadini italiani.

Mah... vediamo. Boh.

Certo che in questa occasione potremmo finalmente misurarci. Da domani ci guarderemo in faccia e ci riconosceremo per quello che siamo.

Per me il referendum "strategico" sarà quello dell'acqua. In quel caso non esiste demagogia, non c'è schieramento politico.
E' un referendum per la tutela e la salvaguardia degli interessi economici, ambientali e di salute.
Quasi tutti i partiti sono per l'abrogazione, quelli che non lo sono hanno dato libertà di scelta.
Si decide se siamo d'accordo a pagare di più (troppo) un bene prezioso come l'acqua. Se siamo d'accordo a regalare alla speculazione un servizio povero ma alla portata di tutti.

Ora toccerebbe a noi.
Ma noi siamo pronti.
Siamo svegli abbastanza per cogliere questa occasione per cancellare una legge iniqua.
Io, ad oggi, ho qualche dubbio.

...quanto mi piacerebbe essere Svizzero.

(12.6.2011)

martedì 7 giugno 2011

Fuga dalla RAI



Ma se Anno Zero trasloca,
Ma se Che tempo che fa è sulla 7,
Ma se Reporter chiude....

Ma perchè rinnovare il canone RAI?
Dove si manda la lettera di disdetta?

(7.6.2011)

lunedì 6 giugno 2011

Vecchia T



E' facile.
Troppo facile.
Banale.
Come sparare sulla croce rossa.

Ma lo voglio dire.

Vogliono fare le centrali nucleari.
E non sappiamo manutenere una dorsale internet.
Ne avevo parlato in un vecchio post.
Le poste in tilt, migliaia di versamenti, conti correnti, banco posta.....impraticabili ed inutilizzatibili.

Le poste stanno abbandonando il loro primitivo "Core Business" per diventare un banca.
Disorganizzata, complicata (per non dire farraginosa) banca.

E quindi se hai urgenze devi correre dal caro vecchio e sempre disponibile tabacchino.
Oltre tutto, se avete mai notato, l'atmosfera è sempre più rilassata, più familiare. Non hai a che fare con gente scorbutica che paga solo la bolletta, ma sei a fianco con gente che magari tenta la fortuna al super enalotto. Dove i nonnetti sono pimpanti ed intraprendenti.
Basta posta, squallida e puzzolente. Viva il buon vecchio Tabaccaio.


(6.6.2011)

domenica 5 giugno 2011

Referendum 12 e 13 giugno. Parte 2



Già l'idea di privatizzare qualcosa ha, per me, un richiamo nefasto.
Privatizzare le necessità base della gente, mi pare una follia.
Privatizzare l'istruzione, i trasporti, la sanità, è sconcertante.
Forse perchè non ho nessuna fiducia nelle capacità impreditoriali di quell'impresa che acquista attività già costituite, nessuna speranza nella possibilità di ricavare utile per se stessa e qualità del servizio dispensato. Ad un prezzo ragionevole.
Forse in Svizzera, forse in Germania, Olanda. Ma qui da noi... non ci credo.

Abroghiamo la legge Gasparri sulla privatizzazione. Votiamo SI.

Votiamo 4 SI ai quesiti referendari il 12 e 13 giugno.... e votiamo presto.

(5.6.2011)

sabato 4 giugno 2011

Referendum 12 e 13 giugno.


Inizia una settimana importante.
Non sarà facile arrivare al quorum. Sarà dura. Ma dobbiamo provarci.
Potrebbe essere un bel segnale. Un segnala forte di una Italia stufa di intrallazzi.
E questo referendum oppone proprio a questo.

Sono scelte di civiltà.

4 SI

(4.6.2011)