mercoledì 27 febbraio 2013

Perdere vincendo, vincere perdendo





Ammetto. Sono ancora annichilito.
Mai e poi mai mi sarei aspettato ciò che è successo sotto i miei occhi, durante quei tormentato pomeriggio e sera del 25 febbraio.
I primi Istant poll: la netta vittoria su tutti i fronti. Poi i dati reali, le proiezioni, l'incubo.
Prima l'affermazione di Berlusconi, poi superato questo, i grillini.
Già, i grillini. E poi Grillo.

Un mese fa non ci avrei mai creduto. Poi la crescita, le piazze piene. Lui sul palco sotto la pioggia.
Acqua, sudore, saliva, molto sangue.
E la gente ascoltava, pendeva dalle sue labbra, dalle sue parole. Quali parole!
Ho seguito, forse un poco da distante le performace di Grillo. Un poco incuriosito e anche un poco preoccupato.
Ho visto piazza Castello, in uno dei ultimi giorni di campagna elettorale: piena.
Ho letto i suoi blog. Acidi con tutti.
E forse solo ora capisco. Forse.

Forse io stesso vivo in una realtà protetta, forse sono sempre un poco al caldo per capire che fuori da qui c'è disperazione, fame, frustazione.
Questa è forse la misura della distanza della gente dalla solita politica.
Vedevo le immagini dell'ultimo comizio del leader del mio partito. Dentro un teatro, pieno ma piccolissimo. Mi sono chiesto se questo è il contatto che il partito cerca con la base.
Ma solo ora questo mi risulta evidente. Convinto, in quel momento, che comunque questo contatto fosse forte.
E invece no. Non ho capito nulla.
Non hanno capito nulla.
Si poteva stravincere, invece no.

Alle volte penso che abbiamo cominciato a perdere nell giorno delle primarie, quando abbiamo barattato la tranquillita con una campagna elettorale d'urto, di frontiera.
Ed io per primo legato alla convinzione che era più che sufficiente.
Questo è il risultato.

Sono arrabbiato perchè ancora una volta siamo stati inadeguati, abbiamo seguito l'avversario sbagliato.
Come al solito non abbiamo dato speranze. Erano necessarie poche parole, nette, e sopprattutto chiare.
Che non ci sono state. Qualche promessa.
"Faremo questo e questo. Non faremo quello e quell'altro. Questa volta si cambia. Nulla sarà come prima!"
Invece no.
Smacchiamo giaguari. Anzi no.
Triste. Questo si.

E ora accordi? Con chi? Con il movimento?
Con chi è seduto in parlamento? Che per ogni passo deve telefonare a Nervi.
E quello da Nervi ti fa sapere quello che vuole, altrimenti nessun accordo?
Non ci credo. Sarà difficile, molto difficile.

La destra.
Quanto sarebbe stata ridimensionata se non ci fossero state bizzarre promesse?
Li davamo per spacciati, invece sono risaliti.
Ma come è possibile ciò?
Penso che la gente, quando a sentito parlare di soldi cash, ha dimenticato altre vecchie promesse mai mantenute, governi molto discutibili, bunga bunga.
Non so dire se è peggio chi promette o chi ci crede. Forse più il primo, ma non di meno il secondo.


E' sempre triste constatare che il popolo preferisce correre dietro ad un uomo, che sia Berlusconi o Grillo o Maradona, piuttosto che ad una idea. Che sicuramente è più longeva degli uomini.
Ed intanto l'Europa si allontana e noi a pensare con convinzione che lo spread non conta nulla....

(27.2.2013)

lunedì 18 febbraio 2013

Confronti perduti

Ma cosa?
Cosa vuol dire?
Vi sottraete al confronto?
Avete paura che si evidenzi il vuoto che c'e' dentro di voi?
Siete tutti vecchi. Ma proprio tutti. Nessuno escluso. Anche quello che da dei "morti" agli altri. Sei un morto anche te.

Ho visto un comizio in piazza Castello, sabato pomeriggio.
Una piazza piena, incredibilmente piena.
Il mio pensiero finale: che occasione persa.
Se avessimo osato di piu'. Se avessimo proposto un nome nuovo. Probabilmente quella piazza sarebbe meno piena. Forse.

E' vero, mi sono sbagliato anche io.
Forse anche io sono....vecchio.

(18.2.2013)

giovedì 14 febbraio 2013

Sussurri e grida.




Ci sono delle cose che mi fanno vergognare di essere uomo: la pedofilia e la violenza sulle donne.
Mi fanno vergognare perchè sono azioni vigliacche. Perchè fatte su persone che si aspettano da te protezione, comprensione.
Oggi, che è una giornata particolare, il mio pensiero va a tutti quelli che soffrono di questi "tradimenti".
Mi piacerebbe che questi mie stupide parole potessero raggiungere il cuore di chi piange e possano portare un alito di comprensione.
Aiutare chi sopporta una presenza pesante di un marito, di un padre, di un fidanzato. Aiutare a reggere chiunque pensi di dominare qualcun'altro.
Facile fare il grande con chi è più debole. Più difficile è sussurare parole d'amore tutti i giorni.

Augurare con sottovoce, "Buon San Valentino".

(14.2.2013)

martedì 5 febbraio 2013

Guanciotti




Pensa che bello.
Superare le guardie armate, con calma, senza spingere, avvicinarsi al Cav. e fargli un bel "guanciotti".
Prendergli tra pollice ed indice la sua guancia bella piena e stringere. Prima piano, quasi dolcemente, poi con maggiore forza.
E' una soddisfazione che altri leader di coalizione non ti permettono. Le lore guancie sono piu' molli, flaccide.
Quelle del Berlusca no.
Forse grazie al botox. Forse grazie al fatto che è sempre stato un poco più paciarotto.
La massima goduria e' che alla proporzionale forza applicata, la guancia ha una, anch'essa proporzionale, deformazione.
Questo non accade con Bersani oppure Monti. Aumenti la pressione e la guancia resta uguale: come stringere la linguetta di una scarpa da ginnastica.
Lui no. Bello morbidoso. Premi la guanciotta fino a fargli dire " ahi ahi ahi!".
Magnifico.
A questo punto, tirandolo sempre dalla gianciotta arrossata, lo sollevi.
Ora i piedi annaspano nell'aria. Il Silvio comincia a sentire odore di minaccia al suo fisichino.
Ma le guardie armate non si muovono. Fischiettano e cercano con lo sguardo i passeri in volo.
Ora te lo porti vicino al viso, cosi da sussurrargli dolcemente in un orecchio, in modo che lui capisca oltre ogni dubbio:
"Cavaliere, ma quando te ne vai un poco aff..c.lo!"

(5.2.2013)

domenica 3 febbraio 2013

PD, MPS e gli altri

Ma non capisco.
Il monte dei paschi di Siena e' sempre stata veramente controllata dal PD?
Che strano.
Ma quando l'allora segretario PD Fassino (oggi sindaco di Torino), mentre era intercettato, disse:
"...allora, abbiamo una banca?"  non era a conoscenza del controllo su MPS?
Boh..

(3.2.2013)

venerdì 1 febbraio 2013

Kindle, il libro elettronico




Facevo due conti: ma quanti libri ho letto nell'ultimo anno: dopo aver superato 20 mi sono fermato.
Ed è proprio un anno che utilizzo il mio Kindle.
Grande scoperta.
Inizialmente un poco perplesso, sono infatti una persona che adora il libro. Quello con una vita, una storia, con qualche traccia del tempo e delle letture.
Il mio sogno, più che segreto, è gestire/possedere una biblioteca antiquaria. quelle dove entra un cliente al giorno quando va bene. Una sancta santorum del volume. Quando sono in giro per Torino, infatti, ammiro le polverose vetrine di vecchi librai con trasporto ed ammirazione.
Molto più modestamente ammetto di amare il profumo della carta specie se è vecchia.
Ho un momento di piacere nell'annusarla. Sentire le fibre e l'inchiostro.

Eppure mi sono imbattuto in un e-book reader. Un incontro casuale, una occasione.
"Ma si, lo prendo. Se non mi trovo, come l'ho preso lo rivendo: vorrà dire che ci rimetto qualche euro".
E invece no.
E' stato uno degli acquisti più "ganzi" che abbia mai fatto.

Nel mio kindle di sono i libri che sono in corso di lettura, quelli che penso di leggere, quelli che ho appena letto. Ci sono manuali, guide, riviste, fumetti ...ed anche una Bibbia: da leggere in ufficio con i colleghi nei momenti difficili al lavoro (ah ah ah).

Ho letto libri che forse, diversamente non avrei mai letto: Malvaldi, Recami, Pennacchi, Grossman, Aykol, Vargas.
Ma attenzione: se un libro mi è piaciuto, se entra nella mia "cultura/conoscenza/coscienza" mi fa piacere comunque acquistarlo e possederlo da inguaribile feticista. Cosi è stato per Isaacson con la biografia di Steve Job, con "Canale Mussolini" di Pennacchi (un poco di destra, ma bello e terribile), "Qualcuno con cui correre" dell'israeliano Grossman ed altri.

Mi è addirittura capitato di aver ricevuto in regalo un libro cartaceo, ma poi leggerlo sull'e-book.

E' stato anche un poco divertente vedere intorno a me come sono cambiate le opinioni in merito: dapprima giudicato come una stravagante iniziativa. Ora spesso vedo arrivare persone che mostrano con orgoglio il proprio e-book reader.
Alla fine consento loro di accedere alla mia cospicua e-libreria.

Leggi quando vuoi e quando puoi, rimane in tasca della giacca senza problemi, puoi ingrandire i caratteri (una capacità senza prezzo). Lo metti sotto carica una volta al mese (consuma solo quando giri pagina). Non stanca gli occhi.
Non voglio passare per un piazzista: consiglio sempre l'allestimento più semplice.

Perchè poi, la cosa più importante è sempre e solo ...leggere.

(1.2.2013)