sabato 26 settembre 2015

Morte in mare aperto: un rapporto logoro

 


Il mio rapporto con il maestro attraversa un momento di logorio. Non riesco più a leggerlo con leggerezza d'animo. Oramai siamo come una vecchia coppia di coniugi che non hanno più margini per lo stupore.
Per una sfortunata coincidenza, il Natale scorso, ho ricevuto in regalo questo libro in  duplice copia: come una carta bollata, una ingiunzione di pagamento.
Infatti il racconto è rimasto in un angolo per tutto questo tempo, mentre la mora cresceva.
Poi il fatto che si tratta di brevi racconti, con cui non riesci a trovare il ritmo della storia che questa è già finita.
Se poi parliamo delle storie ...ho già finito.
Probabilmente progetti che non si concretizzavano, racconti senza una precisa idea di come finirli.
Tutti avanzi incompiuti, mozziconi o poco più.
Possiamo parlare di una operazione commerciale della Sellerio che aveva bisogno di qualcosa, qualsiasi cosa per l'imminente Natale.
Ma tant'è.

In effetti il titolo è profetico. Il lettore è abbandonato al largo. La morte, per fortuna, è rapida.

(26.9.2015)

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