sabato 8 febbraio 2014

A voce alta. Il libro.


  

"Anche sei se sicuro di conoscere le persone, questo non ti da diritto di giudicarle."

Un libro romantico e duro al tempo stesso. Che ti mette sempre di fronte a questioni che portano a domandarti cosa avresti fatto, cosa avresti scelto.
Ambientato in Germania intorno ai fine anni '50.
Hanna Schmitze e Michael Gerg si incontrano casualmente, lui sedicenne e lei vent'anni più vecchia, iniziando una strana relazione fatta di sesso e letture. A voce alta.
Solamente molto tempo dopo Michael, che è uno studente in legge, scopre il passato di Hanna: una S.S. sorvegliante in un campo femminile, accusata di molte uccisioni.
Hanna però, a causa di una sua inabilitá e della vergogna che ne deriva, si accolla il massimo della responsabilità e della pena: Hanna è analfabeta.
Fermo restando che certi giudizi sulla storia non cambiano, è un libro che mi ha commosso e, inoltre, spinge il lettore a osservare la Shoah da un punto di vista opposto, a umanizzare chi era l'aguzzino anzichè le vittime. Non per niente in Israele questo film è stato accolto tra infinite polemiche (2009).
Ovviamente si tratta di una operazione fittizia, infatti le 'colpe' vengono ben distribuite ad ogni livello della società tedesca di quegli anni.
Di questo libro è stato tratto un film ben fatto, con una splendida interpretazione di Kate Winslet (altro che Titanic) Da vedere.


(8.2.2014)

Nessun commento:

Posta un commento