mercoledì 19 novembre 2014

Quel brutto vizio che si chiama risparmio.


Ho sentito dire che a causa della diminuzione del consumo di acqua potabile, l'azienda dei servizi municipalizzati di Torino, aumenterà la bolletta.
Non capisco. Da tanto tempo ci dicono che l'acqua è un bene prezioso, che occorre utilizzarla con parsimonia, che è un bene non infinito. 
E dopo tutta questa propaganda arriva una tassa sul risparmio.

È' da qualche tempo se ripetutamente sento dire che il risparmio non  più una virtù ma una colpa.
Infatti spesso viene lanciata una accusa, diretta un poco a tutti, che i consumi latitano e senza consumi non c'è ripresa.
E pensare che era stata molte volte indicata come una suprema virtù italica.
Va bene, siamo anche d'accordo, ma in un momento in cui gli stipendi sono ridotti all'osso, che il precariato dilaga, che i miei figli, nonostante la loro età, sono ancora distanti dall'essere indipendenti economicamente, ė oggettivamente ridicolo richiedere di consumare di più.
La gente consuma di più non solo quando ha soldi, ma anche quando sente di avere le spalle coperte.
Questo non è esattamente il sentire comune.

E adesso con l'acqua cosa facciamo? E se, visto l'aumento, tengo il rubinetto ancora più chiuso, che razza di salasso potrebbe arrivare un domani?
E se invece lo tengo aperto a dismisura sprecando l'impossibile? Forse sarebbe meglio: così garantisco il consumo.
Alla faccia dell'ecosostenibilità e del buon senso.
Al sindaco Fassino l'ardua sentenza.

(19.11.2014)

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