giovedì 24 febbraio 2011

Pubblicità nel tempo della crisi.





E' da tempo che ho un piccolo fastidio che mi tengo dentro.
Oggi però ho a disposizione un blog tutto mio, quindi ne approfitto.

La televisione ha nuovamente riproposto una pubblicità di una vettura francese. Questa pubblicità riesce sempre un poco ad irritarmi.
Una coppia di fidanzati (non giovanissimi) passeggiano in centro, quando lei scorge la un negozio di articoli di prima infanzia: quelli con carrozzine, seggioloni, tutine.
Guardando la vetrina  lei fa a lui con aria sognante: "Sai cosa mi piacerebbe?"
Lui va nel panico, si vede proiettato dentro la vetrina, già con la pancia, suda copiosamente, si immagina già inchiodato a casa a curare una qualche creatura mentre il mondo fuori scorre tra divertimenti e trastulli.
In realtà lei è solo interessata alle scarpe rosse della commessa.
Fiiuuuu!!!! Scampato pericolo. Lui riprende colore.
Parte lo slogan " R........; Tutto il resto può aspettare".

E' vero che si parla di pubblicità. Un mondo a parte. Ma anche giustifica, in fondo, la verità che rappresenta.

La realtà evocata da questo spot è fatta da giovani trentenni (e oltre) disposti unicamente a vivere il presente, che temono il progetto a lungo temine o l'impegno in generale.
Il loro vero e profondo interesse è orientato unicamente verso il paio di scarpe rosse o la vettura nuove, che sono niente più che espressione di superficialità ed esibizione.
La pubblicità in questione te lo ripete più volte "Non ti inkasinare! Fai solo ciò che ti diverte!"
Lo stesso marchio pubblicizzato ha, tra l'altro, subito una censura su uno spot di un altro modello della sua linea.

Quanto sia vera una società così, non so. Non ci credo.

So che esiste ancora gente disposta al sacrificio per realizzare il suo progetto, altra che combatte per una idea.
Penso che la società che la pubblicità vuole non puo andare da nessuna parte.
Può solo morire. Magari a bordo di una vettura francese....(tristezza su tristezza).

In questi giorni in cui assistiamo a movimenti di popoli, mi fa male vedere, in pochi minuti, le immagini di gente che muore per un pezzo di pane e una pubblicità così avvilente.

So di aver drammatizzato....molto.....ma dovevo...

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