martedì 10 maggio 2011

La discesa



A causa di certi trascorsi, l'argomento ciclismo è uno di quelli che mi tocca il cuore.
E, ovviamente, la notizia della morte di un corridore mi colpisce particolarmente.
Il ciclismo è uno sport spaventosamente di fatica, non è particolarmente telegenico, inoltre ha tempi lunghissimi (certe classiche del nord durano anche 7 ore).

Il ciclismo è sudore e le salite dominano i peggiori incubi dei corridori.

......

In salita ogni metro è una fatica, una battaglia, un dolore lancinante.
Ogni pedalate è l'ultima, la successiva è una scommessa.
Nel cervello del ciclista c'è il tumulto...
Sei solo a macerare nella fatica.
"E' forse per questo che i corridori a casa hanno potenti moto: per vincere la frustrazione".
Guarda come vanno quelli li davanti. Devo tenere duro.
Dai ancora un colpo di pedale.
Basta... adesso mi fermo....ma non posso ...lo sponsor, il capitano, la faccia..
"Ma chi me lo ha fatto fare, dovevo stare a casa".

E la cima della salita è vista come un miraggio, la fine del calvario.

Ecco si scollina.
Ed adesso vai, vola. Ora il freddo ti gela il sudore sulla schiena, pochi minuti fa faceva caldo terribile ed adesso hai i brividi.
30, 40, 50, 60, 70 Km/h.
Sei pazzo... corri su una ruota che è sottile come il tuo dito indice.
Ma non importa si va... si va... si va...
.......

Il dottore che l'ha soccorso 20 secondi dopo l'urto si è immediatamente reso conto che non c'era più nulla da fare. Comunque le ha praticato 40 minuti di massaggio cardiaco.

Ma come!!
Dopo tanta fatica tradito proprio nell'estasi della discesa......
Ciclismo... sport bastardo!

(mio personale omaggio a Wouter Weylandt morto a 27 anni il 9.5.2011)

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