lunedì 29 dicembre 2014
Alexis Tsipras : speranza d'Europa?
martedì 23 dicembre 2014
Valigioni e sorrisi
Una grigia giornata in ufficio con riunione fino all ultimo.
Poi arrivando in stazione mi sono subito reso conto che, nonostante la tanta gente in attesa causa ritardi, c'era una atmosfera rilassata.
Poi ho capito.
C'erano tanti trolley, tante valige.
Poi guardando meglio anche panettoni, buste con pacchetti regalo.
I visi delle persone erano serene.
La gente che correva verso il treno in arrivo vedeva l'eden.
Natale?
Comunque sia anche il mio mood ha subito un miglioramento.
Come la brezza in una mattina di nebbia.
Buon Natale dal ...Mio Blog!
(23.12.2014)
lunedì 15 dicembre 2014
Veronica Panarello. Delitti e vergogne
Non voglio più sentire di Veronica Panarello.
Mi sono stufato di ripetere all'infinito i percorsi fatti in quella dannata mattina.
E i giornalisti a scavare tra le pieghe più nascoste dei problemi di una famiglia.
E poi allusioni a violenze che poi non sono avvenute mai.
Congratulazioni ai giornalisti che con questa discarica giornalistica ci riempiono le serate.
Non dico che la televisione deve essere educativa, ma qui stiamo passando da ciarpame all'altro.
(15.12.2014)
mercoledì 19 novembre 2014
Quel brutto vizio che si chiama risparmio.
martedì 11 novembre 2014
The endless river. Addio ai Pink Floyd
Penso che a tanti come me, la vita sia stata scandita dalla musica dei Pink Floyd.
Ricordo la prima volta con "Wish..", il primo stupito ascolto di Astronomy Domain".
E come non ricordare i pomeriggi a casa di un amico con "The dark....".
Anche se è soprattutto con un album che ho amato i Pink: "The Wall". Del quale ho i ricordi più belli.
Credo che nella mia vita sono stati due gli album che ho ascoltato di più: "The lamb lies down on Broadway" e "The Wall".
Magnifici. In assoluto.
Poi sono arrivati "A momentary lapse..." e "Division Bell".
Ma non è stata più la stessa cosa.
Oramai i divorzi, le spaccature all'interno del gruppo avevano reso tutto molto contratto, su se stessi e sulle proprie atmosfere.
Peccato.
E dopo tanti anni arriva "The endless river"
L'ho ascoltato più volte e ogni volta è sempre meno emozionante, ogni volta più banale.
Se doveva essere un album di commiato di saluto è un fallimento. Nemmeno con la speranza di un recupero futuro.
Alle volte la migliore parola è quella non detta.
(11.11.2014)
domenica 19 ottobre 2014
Evoluzione dei disastri.
venerdì 17 ottobre 2014
Summit sul lavoro di Torino
mercoledì 15 ottobre 2014
Ma i tedeschi hanno una memoria?
Dal "Sole24Ore"
L'ammontare del debito di guerra tedesco dopo il 1945 aveva raggiunto i 23 miliardi di dollari (di allora). Una cifra colossale che era pari al 100% del Pil tedesco. La Germania non avrebbe mai potuto pagare i debiti accumulati in due guerre. Guerre da essa stessa provocate. I sovietici pretesero e ottennero il pagamento dei danni di guerra fino all’ultimo centesimo. Mentre gli altri Paesi, europei e non, decisero di rinunciare a più di metà della somma dovuta da Berlino.
Il 24 agosto 1953 ventuno Paesi (Belgio, Canada, Ceylon, Danimarca, Grecia, Iran, Irlanda, Italia, Liechtenstein, Lussemburgo, Norvegia, Pakistan, Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord, Repubblica francese, Spagna, Stati Uniti d'America, Svezia, Svizzera, Unione Sudafricana e Jugoslavia), con un trattato firmato a Londra, le consentirono di dimezzare il debito del 50%, da 23 a 11,5 miliardi di dollari, dilazionato in 30 anni. In questo modo, la Germania poté evitare il default, che c’era di fatto.
L’altro 50% avrebbe dovuto essere rimborsato dopo l'eventuale riunificazione delle due Germanie. Ma nel 1990 l’allora cancelliere Helmut Kohl si oppose alla rinegoziazione dell’accordo che avrebbe procurato un terzo default alla Germania. Anche questa volta Italia e Grecia acconsentirono di non esigere il dovuto. Nell’ottobre 2010 la Germania ha finito di rimborsare i debiti imposti dal trattato del 1953 con il pagamento dell'ultimo debito per un importo di 69,9 milioni di euro. Senza l’accordo di Londra, la Germania avrebbe dovuto rimborsare debiti per altri 50 anni.
Forse certe esperienze vengono rimosse dalla memoria collettiva.
Ogni commento diventa superfluo.
martedì 14 ottobre 2014
Buonanotte avvoltoio.
lunedì 29 settembre 2014
Articolo 18 . Uomini e non.
Si, lo ammetto.
Sono a favore dell'abolizione dell'articolo 18.
Basta previlegi, siamo tutti uguali.
Una volta per tutte diamo una svolta alla nostra vita.
Tutto questo perchè sono convintissimo che il giorno dopo l'abolizione di questo nefasto previlegio, alle nostre frontiere si formeranno code lunghissime di multinazionali desiderose di incrementare i loro già cospicui guadagni dalle nostre parti.
Senza contare la parte che gli imprenditori nostrani che daranno un enorme rilancio alla nostra piccola e media impresa.
Quindi via l'articolo 18, che è la causa principale della perdita di competitività delle nostre imprese e del mancato sviluppo d questi ultimi 4 o 5 anni.
Chiedo solo al governo in carica di fare alcune cose che dovrebbero essere molto più semplici.
Prima di abolire il famigerato articolo provi a cimentarsi in sfide un poco più serie:
- Sburocratizzazione dell'amministrazione,
- Snellimento delle procedure di giustizia,
- Riduzione della spesa per l'energia,
- Riduzione del carico fiscale,
- Lotta alla corruzione,
- Miglioramento della qualità di trasporti, strade, internet.
Fatto quanto qui sopra descritto, parliamo di riforma del lavoro e dall'abolizione di talune parti.
Caro Matteo, abolire un articolo è facile. Fare le cose importanti è un poco più complicato.
Facci vedere che uomo di stato sei.
(29.9.2014)
sabato 20 settembre 2014
Scozia. I sogni muoiono all'alba
Il mio amico John Paul da Glasgow ne era sicuro: questa volta è nostra. Mai come oggi i tempi sono maturi per lasciare l'Inghilterra.
E a dire la verità non mi sarebbe dispiaciuto vedere una Scozia indipendente ed una Inghilterra un poco più ridimensionata.
Invece all'alba a scrutini fatti la realtà è diversa. Peccato
Forse perchè, dopo 300 anni di vita "comune", le ragioni dello stare insieme sono più numerose e più forti.
Tutti gli altri ...separatisti sono avvertiti.
(18.9.2014)
venerdì 5 settembre 2014
Una vita nel disagio.
Il disagio è una gran brutta cosa. Vivere in un quartiere disagiato per un giovane deve essere probabilmente molto difficile.
Questo, però, non è sufficiente a giustificare l'andare in giro in tre su un motorino con un pregiudicato, un evaso, senza casco, senza assicurazione e forzare un posto di controllo.
E in tutto questo ha pagato l'anello debole.
E poi in quale altro luogo d'italia con queste precondizioni la gente del quartiere scende in strada e si abbandona ad ad atti di vandalismo.
Sebbene non abbia grande simpatia per le forze dell'ordine, penso che anche il carabiniere che ha sparato sia una vittima: vivo ma con la vita rovinata per sempre.
E per contro non posso considerare quel ragazzo morto un ...eroe.
Mi dispiace. No.
Pensa cosa vuol dire essere in un posto di blocco all'interno di un quartiere dove c'è forte disagio e c'è culturale avversione verso lo stato in tutte le sue forme e, ancora, nel cuore della notte.
Ci sono differenze di rischi a fare lo stesso servizio a Bagdad oppure ad Herat, oppure a Medellin?
Non credo molte.
Forse in tutto questo c'è proprio la mancanza di prospettive per un futuro quantomeno dignitoso che brucia le vite di tanti giovani.
La trasforma in miseria.
Nessun ideale, nessuna speranza.
E allora diventa normale vita forzare un posto di blocco in piena notte.
(5.9.2014)
martedì 2 settembre 2014
Preghiera della sera
Non so esattamente che cosa pensare.
Sicuramente non smanio di simpatia per te.
Ma tant'è.
Tu sei li ed io sono qui.
Non so che cosa aspettarmi.
Talvolta usi modalità comunicative che mi ricordano la mia azienda.
Quindi diffidenza.
Se non altro mi dai l'impressione di provarci.
Tentare di cambiare l'immutabile.
Matteo! Non puoi fallire.
Una sola preghiera: se vuoi cambiare qualcosa devi scontentare qualcuno. Anzi ...qualcun'altro.
(2.9.2014)
lunedì 25 agosto 2014
Radici.
sabato 16 agosto 2014
Grom ha a cuore i suoi "collaboratori"
Peraltro mi pare che l'azienda in questione abbia un bilancio fortemente in attivo!
Temo che la prossima volta il gelato Grom sarà un poco meno buono...
martedì 12 agosto 2014
Genny
venerdì 13 giugno 2014
Piramide di fango: la fatica di leggere Il maestro.
Non metto sicuramente in dubbio che sia un bel libro. Il maestro è sempre lui.
martedì 13 maggio 2014
Scarpe italiane
(13.5.2014)
giovedì 1 maggio 2014
Un mito di nome Ayrton
lunedì 14 aprile 2014
Il tunnel
domenica 23 marzo 2014
Amministratori delegati d'esportazione
lunedì 3 marzo 2014
Oscar alla Grande Bellezza
martedì 25 febbraio 2014
Italia, land of Renzi.
lunedì 24 febbraio 2014
Torino: crocevia del mondo.
venerdì 14 febbraio 2014
Pasticcio indiano.
sabato 8 febbraio 2014
A voce alta. Il libro.
lunedì 3 febbraio 2014
Robespierre ed il nuovo terrore.
Commento tecnico Mediaset Premium: inutile.
mercoledì 29 gennaio 2014
La Fiat e L'ingegnere.
martedì 28 gennaio 2014
Electrolux. Vergogna
Colazione da Tiffany
sabato 18 gennaio 2014
Fuori dai giochi
Forse ha fatto una cosa un poco dagli schemi.
Forse i fatti le daranno ragione. Per fare una legge elettorale che sia condivisa devi allargare la platea nella discussione.
Ma oggi vedere Berlusconi in casa del PD non mi è piaciuto molto.
Uno che ha sempre usato termini assai poco lusinghieri per definire l'avversario a sinistra.
Che ci ha sempre indicato come male assoluto di questa società.
E adesso?
Invitato a condividere le scelte per una Italia futura.
Proprio lui che rappresenta il peggio del passato.
Condannato definitivamente.
Matteo! Berlusconi, per me (da vecchio veterocomunista), deve stare fuori dai giochi.
Ma è questo il nuovo PD?
(18.1.2014)
La Privacy del Presidente
martedì 14 gennaio 2014
La Grande Bellezza
domenica 12 gennaio 2014
Sir Daniel Brakley
venerdì 10 gennaio 2014
Intenzioni nascoste.
La veritá
Scrivere è una gran fatica.
Ma anche chi legge non se la passa meglio.
domenica 5 gennaio 2014
La nuova Fiat
Si è data enfasi alla notizia dell'acquisizione di Chrysler da parte di Fiat. Giustamente.
In effetti non ci sono molte occasioni di vedere simili azioni da parte dell'imprenditoria italiana.
Come ho già scritto molte volte gli imprenditori italici preferiscono le placide acque della speculazione borsistica piuttosto all' imprevedibilità dell'impresa.
Una classe di capitalisti ...mediocri.
Invece Fiat ha fatto, a suo modo, un miracolo.
Da considerare che l'industria automobilistica italiano è minima se confrontata con realtà tedesche, giapponesi e americane.
Quindi lo stupore è legittimo.
Ma dall'interno di Fiat Auto (FGA), inspecial modo la direzione tecnica, c'è nebbia fitta.
Non si capisce che direzione stiamo prendendo.
Ovvero: vediamo una direzione , ma questa non ci convince per nulla.
Ci rendiamo quotidianamente conto che l'infiltrazione dei concetti provenieti da Detroit sono sempre più invasivi.
E non è detto che siano ideee migliori.
Ci stiamo spostando, ogni giorno di più su piattaforme che non sono più le nostre.
Sembra che i veri "acquistati" siamo noi.
La gerarchia ci invita a continuare a "integrarci" ed a "condividere".
Peccato che dall'altra parte, delle nostre esperienze, non importa nulla.
Avevo sentito tempo addietro (in tempi non sospetti) che gli americani 'o comandano, oppure non ci stanno'.
C'è pertanto sempre un certo malumore, fastidio, nel gestire e/o sviluppare concetti non condivisi e/o non condivisibili, ma imposti.
Un altro aspetto che gioca a nostro sfavore sono le dimensioni delle aree produttive.
Qualsiasi nostra controparte ad Auburn Hill è sempre 10,20 volte più grande, con la stessa proporzione in fatto di personale.
Il nostro plant a confronto è irrilevante.
E anche questo ha la sua importanza.
Non può essere questa la nuova Fiat.
(5.1.2014)